La segreteria provinciale dell’USSP, l’Unione dei sindacati di Polizia penitenziaria di Enna definisce “importantissima ed eccezionale” l’operazione antidroga portata a termine dagli uomini della Polizia Penitenziaria del Reparto di Enna, che ha portato all’arresto del cappellano, don Rosario Buccheri.

Prosegue la nota: “Gli Agenti della Polizia Penitenziaria di Enna nella mattinata di ieri giorno, 12 ottobre u.s., nel corso di una specifica e complessa attività investigativa, espletata per la prevenzione e repressione del fenomeno del traffico illecito di sostanze stupefacenti all’interno della Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna, procedevano all’arresto di due soggetti, del Prete del Carcere e di un detenuto di origini siciliane”.

“Gli investigatori della Polizia Penitenziaria, a seguito di un accurato servizio di intelligence, in valutazione dell’importante sodalizio messo in atto, ritenevano necessario dover interessare della vicenda il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e la Procura della Repubblica di Enna. La svolta delle indagine, nella mattinata di ieri, ove al consueto ingresso del prete in Carcere, per incontrare i fedeli reclusi, si continuava l’attività di osservazione ed al fare sospetto del detenuto che usciva dall’ufficio del prete, gli Agenti ritenevano opportuno intervenire con una perquisizione personale, rinvenendo un involucro ben occultato nelle parti intime, contenente quasi 80 grammi di sostanza stupefacente, che non lasciavano spazi interpretativi al conseguente arresto in flagranza di reato di entrambi gli autori, impedendo così che il detenuto veicolasse la droga all’interno delle sezioni detentive. Il prete arrestato, veniva quindi associato presso la Casa Circondariale di fuori distretto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
“Le operazioni proseguivano con l’ausilio delle unità Cinofila antidroga del distaccamento di Siracusa e con l’intervento del Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria giunto da Palermo, estendendo l’attività di perquisizione e ricerca di droga e altro sulla autovettura del prete e sull’immobile in uso allo stesso sito presso la Chiesa di “San Francesco” con la presenza del proprio avvocato, ove sono state rinvenute diverse armi, centinaia di munizioni e tantissimi migliaia di euro in cotanti di diverso taglio, oltre a un infinità di altro materiale al vaglio degli inquirenti della Polizia Penitenziaria e dell’Autorità Giudiziaria procedente”.

La Segreteria USPP, Unione Sindacati Polizia Penitenziaria, esprime “forte compiacimento agli uomini e donne della Polizia Penitenziaria che giornalmente espleta con immense difficoltà il proprio mandato Istituzionale a sprezzo e pericolo della propria vita, vita messa in serie difficoltà dal tradimento di persone che lasciano il dubbio sulla loro vera identità.
“In un momento così drammatico – conclude il Segretario provinciale e consigliere nazionale della U.S.P.P. Filippo Bellavia – non ci resta che invitare l’Amministrazione penitenziaria ad avviare una seria riflessione, cominciando dalla valutazione in chiave meritocratica dell’operato degli Agenti e, quindi, nel caso segnalato, di riconoscere l’attività di prevenzione e controllo, svolta con scrupolo, professionalità e intuizione, ha consentito che i detenuti non venissero in possesso non solo della sostanza stupefacente sequestrata ma anche al contrasto dell’introduzione di telefoni cellulari, nocivi all’ordine e alla sicurezza dell’Istituto”.