di Salvo La Porta

Ma dico io, vogliamo o no prendere atto del fatto che gli italiani il 25 settembre scorso si siano espressi, in maniera chiara e determinata, a favore di una coalizione di Centro – Destra che, almeno a parole, si diceva coesa e pronta a governare?

Vogliamo o no prendere atto che quegli stessi italiani abbiano il diritto di vedere eletti i Presidenti delle due Camere dalla maggioranza dei deputati e dei senatori, che hanno liberamente scelto?

Non mi pare che vi siano state denunzie di brogli elettorali; non mi pare neppure che qualcosa lasci preludere (o funestamente presagire) a derive autoritarie ed antidemocratiche.

Abbiamo votato e liberamente scelto quelli che dovranno governarci (speriamo) per i prossimi cinque anni ed in democrazia chi conquista anche un solo consenso in più vince.

Agli altri compete per prima cosa rassegnarsi alla sconfitta; quindi seriamente organizzarsi e svolgere un ruolo di seria, costruttiva e propositiva minoranza e mai di preconcetta opposizione.

Questa è la “democrazia”. A nulla vale geremidiare sull’immagine dei Presidenti delle Camere eletti.

Ancora a cercare nel passato e nelle dichiarazioni giovanili di Ignazio La Russa? Ancora?

Non ci sembra puerile bollare come uno schiaffo alla democrazia l’elezione del leghista Fontana alla Camera?

Se riflettessimo solo un po’ di più, ci renderemmo conto che da decenni la democrazia in Italia è sistematicamente schiaffeggiata da quelli che con gli strumenti più subdoli sono riusciti ad estorcere il voto ad un elettorato che, tra l’ingenuo e il credulone, ha continuato a votare a sinistra.

Il vero schiaffo alla democrazia è quello di avere costretto un considerevole numero di elettori a segnare un simbolo che forse non si sarebbero mai sognati di segnare.

Ora lasciamoli lavorare in pace. Ciascuno nel proprio ruolo. Nel ruolo che gli è stato assegnato.

Si rassegnino le minoranze; ma si rassegnino anche quanti nella coalizione di maggioranza hanno considerevolmente visto ridimensionare la loro percentuale di consensi.

I vecchi, in particolare, svolgano nella maniera più nobile il proprio mandato.

Non è tempo di ritorsioni o risentimenti e, men che meno, di barzellette.

Al lavoro, perché il Governo sappia contribuire a costruire un’Europa nuova, che non sia solo Comunità economica, e neppure Europa delle Patrie o dei Patrioti, ma Europa Nazione.