Controlli a tappeto disposti dal comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute, rivolti al contrasto del fenomeno di contaminazione della listeria, si tratta di un batterio responsabile della listeriosi, infezione causata generalmente dall’ingestione di cibo contaminato.

Gli obiettivi principali dell’operazione sono stati i laboratori di produzione di prodotti a base di carne e lattiero-caseari ovvero quelli potenzialmente correlati ai casi umani di listeriosi. Nel dettaglio, sulle modalità di preparazione, conservazione e commercializzazione sia di alimenti di origine animale che di vegetali surgelati, in particolare che prevedono la cottura prima del consumo.

Nel corso dei controlli i militari di Catania non hanno rilevato situazioni correlate ai casi di listeriosi sinora segnalati su quasi tutto il territorio Italiano, ma sono state comunque contestate alcune pratiche alimentari scorrette, circostanza che ha fatto scattare il sequestro di prodotti appartenenti a diverse categorie alimentari. In una nota panineria nella zona fieristica del capoluogo Etneo sono stati sequestrati e distrutti  prodotti a base di carne congelati all’origine, totalmente sprovvisti di etichettatura e documentazione obbligatoria attestante la rintracciabilità. In un caseificio, inoltre, della provincia di Catania sono stati sequestrati 10 lt. di prodotto cagliante scaduto di validità e numerosi flaconi di additivi chimici anonimi fraudolentemente utilizzati per correggere le caratteristiche organolettiche di prodotti caseari non idonei alla commercializzazione.

Numerosi i controlli effettuati anche nell’ennese soprattutto nel settore caseario, dove sono stati sequestrati oltre 2.000 kg di formaggi in fase di stagionatura, prodotti con materie prime di origine incerta e senza certificazioni, pertanto ritenuti non idonei al consumo umano.

In un ristorante di un noto centro commerciale ennese sono stati rinvenuti e sequestrati ingenti quantitativi di tonno rosso e pesce spada anch’essi, di provenienza ignota.

In provincia di Messina, invece, i NAS hanno individuato il mancato rispetto delle procedure di rintracciabilità delle materie prime e tracciabilità dei prodotti finiti in alcuni laboratori artigianali di produzione insaccati e preparati a base di carne, provvedendo al sequestro di centinaia di chilogrammi di prodotti alimentari di origine incerta, i quali erano privi di etichettatura e documentazione commerciale attestante la cosiddetta “filiera alimentare”. Nella zona nebroidea del messinese, sono stati sequestrati prodotti caseari non tracciati. Un ristorante invece somministrava ai propri avventori prodotti a base di ricotta di origine e provenienza sconosciuta.