di Paolo Di Marco

La Sicilia è sempre più marginale rispetto al resto d’Italia. Lo torna a ricordare il Santo Natale che registra, ancora una volta, lo spezzettamento delle famiglie. Succede, ma è cosa purtroppo risaputa che i nostri giovani o semplicemente familiari, hanno dovuto emigrare per studio e/o lavoro. Adesso sono impossibilitati a rientrare per le feste natalizie a causa dell’enorme costo dei biglietti aerei e ferroviari. Una tratta tra un aeroporto del nord a Catania o Palermo costa all’incirca 400 euro a persona. Prezzi magistralmente aumentati proprio nel periodo natalizio da parte delle compagnie aeree. Lo Stato da parte sua non ha mai voluto riconoscere l’insuralità alla Sicilia quando invece la riconosce alla regione Sardegna. Non solo ma quanti soldi hanno sborsato i contribuenti italiani per il salvataggio dell’Alitalia e oggi la compagnia che ha preso il suo posto vanta le tariffe più spropositate. Alle ultime elezioni nazionali e regionali in provincia di Enna, proprio per l’alto costo dei trasferimenti, non hanno potuto votare almeno 5 mila studenti che si trovano al Nord. E’ un dato che ci ha offerto il neo deputato nazionale del Pd Stefania Marino in una intervista. Stessa cosa, e probabilmente in proporzioni maggiori sta avvenendo per le festività natalizie. Senza considerare che proprio in Sicilia il sentimento dell’unità familiare è molto sentito e quindi la distanza fra i partenti più stretti verrà percepita in maniera quasi straziante. Sarebbe allora necessario un intervento immediato da parte della nostra deputazione nazionale, Eliana Longi FdI e Marino Pd, affinchè il governo nazionale intervenga con sollecitudine per mettere fine ad un’ingiustizia che la Sicilia paga da sempre in termini affettivi ma anche economici.