“La scelta di rimodulare il super bonus del centodieci per cento danneggia tutti: imprenditori, cittadini e ambiente. Così facendo si rende pressoché inaccessibile un incentivo che ha prodotto un risparmio di 3.101.664 megawatt di energia elettrica all’anno, ovvero il consumo medio annuo di circa 1 milione e 100 mila famiglie”. Così Gaetano Debole, presidente dell’ente Cassa scuola edile di Enna, commenta le novità contenute nel decreto “aiuti quater”. “Contrariamente a ciò che sostengono i promotori del provvedimento, solo i più ricchi, adesso, potranno accedere al bonus – afferma Debole -. Il rischio concreto è che le aziende in difficoltà possano diventare un bersaglio della criminalità organizzata, che non conosce momenti di crisi, approfittando del momento delicato per riciclare il denaro proveniente dalle attività illecite”. Debole sottolinea che la Cassa edile ha in mano il termometro del settore e che in questi anni si è “visto il grande impatto che la misura ha avuto sull’economia”. “Oggi però abbiamo davanti agli occhi le difficoltà che le aziende stanno subendo per la mancata cessione dei crediti per i lavori del super bonus – prosegue -. Rileviamo ogni giorno una sofferenza del comparto edilizia per la difficoltà a saldare i contributi dovuti e questo comporta la mancata regolarità contributiva in capo all’azienda, che si traduce nell’impossibilità di partecipazione alle gare pubbliche e a percepire i pagamenti da parte della pubblica amministrazione”.

Una situazione problematica, a fronte della quale tuttavia la cassa edile, conclude Debole, “nel pieno rispetto della legge nazionale ha adottato lo strumento della rateizzazione, così come previsto dall’accordo nazionale tra le parti sindacali. Questo consente di tamponare il problema, ma esso diverrà strutturale se non vengono prese misure adeguate alla cessione dei crediti. Ciò che emerge oggi dalle modifiche al super bonus – conclude – non è assolutamente condivisibile e chiediamo alla politica di intervenire”.

Secondo il vicepresidente della Cassa Epifanio Riccobene, “la Cassa edile territoriale è presidio di legalità a sostegno dei lavoratori e delle imprese sul territorio e che a queste condizioni è dietro la porta il rischio usura”. “Riteniamo che il super bonus possa e debba essere migliorato, puntando su una maggiore qualificazione delle imprese, sul rispetto dei contratti collettivi e delle norme su salute e sicurezza; differenziando le percentuali in proporzione al miglioramento energetico e sismico e mantenendo il 110% e la cessione del credito in particolare per condomini, case popolari e più in generale per incapienti e cittadini a basso reddito. Prima però occorre utilizzare lo strumento della concertazione”