Leonforte. 25 novembre. Data importante per le donne, che ricordano chi, prima di loro, ha combattuto battaglie e ha pagato con la vita. Battaglie grandi e piccole. Dall’affermazione della propria autonomia al rispetto personale.

In questa giornata particolare, il mio istituto, il Medi-Vaccalluzzo di Leonforte, ha ospitato un evento – organizzato dalla sezione della F.I.D.A.P.A. di Leonforte – proprio sul tema della violenza di genere.

La F.I.D.A.P.A., nella persona della presidentessa Maria Antonietta Buttafuoco, ha invitato la dott.ssa Floriana Romano, psicologa e psicoterapeuta, Fabia Mustica, illustratrice e scrittrice, e il Maggiore dei C.C. Serena Galvagno, comandante del nucleo investigativo del comando dei Carabinieri di Enna. Ognuno degli ospiti ha trattato il tema in modo diverso, secondo il proprio campo di esperienza.

A fare gli onori di casa è stata la nostra preside, la Prof.ssa Lucia Squatrito, che ha raccontato di come ancora oggi le donne non abbiano raggiunto piena parità nella società.

A seguire, con immenso piacere, ho fatto anch’io un intervento, nelle vesti di moderatore, partendo da un evento vissuto per arrivare ad una denuncia verso quegli uomini che ancor oggi trattano le donne senza tanti riguardi.

Subito dopo ho passato la parola alla dott.ssa Floriana Romano, che ha esposto dal suo punto di vista di esperta alcuni esempi di violenza psicologica, parlando di diversi fenomeni che a prima vista possono sembrare innocui, ma che possono portare tante volte al disagio psicologico della vittima.

E’ seguito l’intervento di Fabia Mustica, che ha raccontato, con tanti esempi vicini ai giovani, il mondo, il pensiero e gli atteggiamenti che ci sono dietro la violenza di genere, facendo anche leggere a due alunni l’estratto di una chat (prova di un processo) che metteva in risalto la freddezza e la mancanza di rispetto con cui due ragazzi parlavano della violenza commessa da uno di loro ai danni di una ragazza.

Ha concluso gli interventi il Maggiore Serena Galvagno, che ha focalizzato il suo discorso sul ruolo che gli osservatori esterni possono avere davanti ad un atto di violenza cui assistono. In conclusione, ha fatto ai presenti una semplice domanda: «E voi, cosa avreste fatto?»

Si è aperto un dibattito partecipato, conclusosi con le considerazioni finali del Maggiore.

In particolare, una raccomandazione si è sentita di fare: ogni volta che si assiste a un atto di violenza, è buona norma avvisare l’Arma, per un intervento che spesso si può rivelare risolutivo.

E’ toccato a me tirare le fila della manifestazione, ringraziando tutti, salutando i compagni e facendo una breve conclusione.

Il convegno ha avuto un’importante seguito anche sui social, grazie alla presenza della TV locale Azzurra TVweb.

Colgo ancora una volta l’occasione per ringraziare la F.I.D.A.P.A e la dottoressa Maria Antonietta Buttafuoco per avermi scelto come moderatore dell’evento.

Grazie ancora agli ospiti, che hanno spiegato, dal loro punto di vista, un fenomeno a volte difficile da capire. E grazie anche a chi, avendo ascoltato quelle parole, ha capito che cos’è la violenza di genere e come si può essere educati per evitare che tali avvenimenti si verifichino.

Salvatore La Rocca – studente dell’IIS Enrico Medi Leonforte e moderatore dell’evento