“I cittadini sappiano che in provincia di Enna le bollette dell’acqua, a differenza di ciò che accade per gas, luce e altre utenze, rimarranno invariate nel 2023. Lavoriamo per approvare lunedì prossimo una tariffa invariata rispetto all’anno scorso. E lo si dovrà esclusivamente al fatto che l’Assemblea territoriale idrica ha avuto accesso ai fondi del React Eu e al lavoro della maggior parte dei sindaci in assemblea. A chi invece ha scelto di affidarsi alla facile demagogia chiediamo di provare a fare una proposta seria, cosa che sinora non è mai avvenuta”.

Interviene così il presidente dell’Ati Enna Nino Cammarata, per fare chiarezza alla vigilia della riunione in programma la prossima settimana, in cui l’assemblea dell’Ati sarà chiamata a votare la proposta di tariffa per l’anno prossimo.

“La nostra proposta – prosegue Cammarata – manterrà le tariffe allo stesso livello dell’anno scorso, nonostante il miglioramento della rete idrica in provincia e nonostante gli aumenti enormi che registriamo nell’inflazione e nei costi energetici. Facciamo chiarezza: una prima proposta prevedeva l’incremento della tariffa nel 2023, causato anche dalla previsione di un intervento da effettuare nella città di Enna, ma adesso stiamo lavorando perché si mantengano i costi. Fingere di non comprenderlo equivale a fare della retorica, e in un momento in cui la gente vive pesanti difficoltà economiche nessuno se lo deve permettere”.

“Chiedere di ridurre gli investimenti quando fino a ieri è emersa in assemblea la necessità di prevederne ulteriori soprattutto in determinati ambiti, è pura demagogia: c’è un limite a tutto – afferma ancora il presidente -. Lavoriamo, lo ribadisco, per mantenere invariata la tariffa nel 2023, e ridurla successivamente, ma è fondamentale l’impegno da parte di tutte le istituzioni preposte. Per questo chiederò un incontro con la deputazione regionale e nazionale e anche con la Prefettura perché la situazione diventa insostenibile: tutte le istituzioni devono prendere coscienza di un problema che non può gravare solo sui sindaci”.

“Non oso davvero immaginare cosa sarebbe accaduto se questa Ati non avesse ottenuto i fondi del React Eu – conclude il presidente dell’Ati -. Quei 58 milioni di euro che, ottenuti grazie al fatto che l’Ati è riuscita a far rientrare le nostre grandi opere nei requisiti stringenti del React Eu, ci consentiranno di non far pesare sui cittadini investimenti milionari a cui viceversa, da qui a pochi anni, ciascun utente sarebbe stato chiamato a compartecipare, attraverso le bollette. Il problema è che mentre c’è chi lavora con serietà per trovare una soluzione, altri non perdono occasione per fare della sterile demagogia”.