Certamente non è stata una buona annata. Infatti, la quantità di olive raccolte è stata parecchio inferiore rispetto al 2021, con un maggiore aggravio di spese per  manodopera, concimi, molitura e costi energetici. Nei Comuni di Ramacca, Castel di Iudica e Raddusa, importanti centri agricoli del Calatino-Sud Simeto, la raccolta delle olive è un rito dal sapore arcano, che si tramanda di padre in figlio. L’olivo è vita, è frutto che si fa l’olio, è la sintesi di mesi di lavoro, di scelte, di attese, di gioia nel vedere i primi germogli e di speranza di una buona resa. La potenza di questo rito si manifesta all’inizio dell’autunno, quando i primi gruppi di coltivatori giungono agli oleifici con i loro carichi preziosi. Non solo grandi proprietari terrieri, ma anche possessori di piccoli appezzamenti stanno avendo in questi ultimi anni un atteggiamento più consapevole nella cura dei terreni e, quindi, nella produzione di questo liquido, brillante come l’oro. Nei primi giorni dello scorso ottobre le campagne di Ramacca, Castel di Iudica e Raddusa si sono popolate di famiglie che, insieme ad un gruppo di amici, hanno percorso questo rito della raccolta in ogni sua fase. Dopodiché il pater familias è giunto al frantoio accompagnato dai figli e dagli amici più stretti, i quali hanno scaricato le casse di olive e successivamente sono intervenuti per prendere i contenitori di olio. Il competente imprenditore agricolo Vincenzo Grassia (nella foto), membro della Giunta esecutiva della Cia (Confederazione italiana agricoltori) per la Sicilia orientale, ha sottolineato: <<Nel 2022 purtroppo per cause indipendenti dalla volontà degli agricoltori non si sono avute le rese medie delle colture degli anni passati, ma si sa che tutta l’agricoltura spesso dipende dagli umori della natura, qualche volta capricciosa e controcorrente ai bisogni delle piante e di tutte le coltivazioni agricole, ad esempio quando serve il fresco arriva lo scirocco, oppure quando serve la pioggia arriva il sole e cosi via>>. Ha continuato l’esperto lavoratore autonomo agricolo: <<Ma quelli che facciamo agricoltura ormai sappiamo benissimo, che ci dobbiamo confrontare con questi fenomeni. In qualche modo si cerca di contrastarli lavorando in prevenzione, ma spesso con pochi risultati. Questo lo sappiamo tutti, ma nonostante queste difficoltà ogni anno si riprende tutto da capo>>. Ha concluso il noto dirigente della Cia, Vincenzo Grassia: <<Però una cosa positiva si è verificata, infatti sulla base delle olive raccolte si è avuta una resa maggiore di olio, ma questo dato anche se è positivo non è stato sufficiente a coprire la consistente riduzione del raccolto che si è registrato quest’anno. Indubbiamente hanno inciso in maniera negativa tutte le spese sostenute, maggiormente i costi energetici e dei fertilizzanti, ecc.>>. Cosicché il prezzo dell’olio ha subito un aumento, ovviamente varia da Comune a Comune, infatti quest’anno il costo di questo prezioso liquido oscilla tra i 7 ed i 10 euro a litro.

SALVATORE AGATI