di Pinella Crimì

La mia non sarà una lettura del pontificato storico di Benedetto XVI, ma il racconto personale di chi ha attinto al suo pensiero e al suo Magistero a piene mani. Uomo arguto e dall’intelligenza acuta, ha saputo leggere i segni di un secolo, il XX, come pochi altri. Il suo dialogo con Gianni Vattimo e la “fede debole”, il suo impegno per “liberare la libertà”, il suo racconto autentico su Gesù di Nazareth, capace di far innamorare dell’Uomo e di indicare la via autentica per la salvezza e per la felicità. Su Benedetto XVI si è detto e si dirà molto. Resta il fatto che, con il suo gesto rivoluzionario di estremo amore alla Chiesa e all’umanità, ha contribuito al rinnovamento iniziato con il Concilio Vaticano II facendo la Storia.

Nel mio libro “Le dimensioni etiche del piacere” ho ripreso tanta parte del suo pensiero sull’amore umano e il suo valore teologico. Leggere i suoi scritti mi ha permesso di superare tanti pregiudizi su un uomo che ha saputo trasformare in vita ciò che aveva appreso con l’intelligenza e con la fede. Di lui mi resta l’immagine di chi, amando le profondità e le altezze della Sapienza, mi insegna l’umiltà di chi studia, sapendo che la Verità tutta intera sarà raggiunta solo quando “tutto è compiuto”.

A Dio, Benedetto XVI