di José Trovato

Leonforte. Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta ha respinto i ricorsi presentati dai loro legali. Sono rimasti così agli arresti domiciliari i fratelli Nino e Ettore Forno, arrestati dalla Guardia di Finanza il 24 novembre e indagati per usura e altri reati nell’ambito dell’inchiesta “Full Controll”, coordinata dalla Procura di Enna, che annovera nel registro degli indagati l’iscrizione di una ventina di persone.

La figura centrale del caso è Nino Forno, ingegnere che è presidente della Branciforti calcio, accusato di varie ipotesi di usura ed evasione fiscale. Il fratello Ettore, pregiudicato per usura, invece qui è indagato per concorso in usura con il fratello e altre ipotesi, una delle quali riguarda la Tecnogestioni. La società che gestisce il campo sportivo di Leonforte sarebbe stata intestata fittiziamente da Ettore a Nino Forno “al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione”. E’ una delle ipotesi degli inquirenti.

L’ordinanza del gip di Enna Giuseppe Noto, mentre prosegue l’indagine condotta dai finanzieri della Tenenza di Nicosia e del comando provinciale di Enna, diretta dalla Procura, ha dunque superato il primo vaglio del collegio di sei giudici del Tribunale di Libertà. Come detto tuttavia l’indagine è ancora in corso e le accuse sono tutte da dimostrare. I due fratelli a questo punto potrebbero presentare un ricorso in Cassazione contro l’ordinanza, ma non è chiaro se siano già state depositate le motivazioni del verdetto del tribunale nisseno. Secondo quanto si è appreso, il Riesame avrebbe respinto la richiesta di dissequestrare la grossa somma di denaro rinvenuta nel corso delle perquisizioni, oltre 400 mila euro in contanti. Sarebbero stati disposti invece dissequestri per alcuni degli indagati.

L’approfondimento sull’inchiesta nell’e-book Vite Strozzate: