di Giada Di Manno
Leonforte. “L’ho affrontato con la consapevolezza che un po’ tutti, anche familiari di vittime di mafia mi hanno spiegato che questo ha colpito un po’ tutti, Falcone, Borsellino, Pio La Torre, Mattarella, Impastato e qualcuno mi ha detto che non potevo esimermi”. Lo ha detto il presidente Giuseppe Antoci, fautore del cosiddetto “protocollo Antoci”, sulle conclusioni della scorsa Commissione antimafia dell’Ars, in cui si sollevavano dubbi sull’attentato ai suoi danni.
“Però questa vicenda, che riguarda quello che abbiamo fatto – ha aggiunto Antoci – ha una tipologia diversa rispetto alle altre, perché coloro che hanno tentato di delegittimare, sono stati colpiti dalla magistratura, molti di loro già condannati per diffamazione. Il tema è che, comunque, bisogna passare da queste vicende e avere la forza di passare da queste vicende. Io penso che al fianco delle persone che lottano bisogna stare vicini. Io penso che la normalità sia un’altra, sia fare squadra, non i protagonismi, perché, purtroppo, in questa vicenda, tanti ci hanno fatto carriere, tanti hanno approfittato di storie di altri e questo è negativo perché l’immagine che passa è utilizzare le storie e le vicende per proprio tornaconto. Io credo che vadano usate nell’interesse dei cittadini e del paese”.