Leonforte. E’ emergenza alla diga Nicoletti, che è in stato di avanzato prosciugamento per via delle mancate piogge degli scorsi mesi e dei prelievi, che non si sono mai interrotti. E questo rischia di mettere in ginocchio uno dei settori nevralgici dell’economia leonfortese, ovvero l’agricoltura, in particolare la coltivazione della Pesca settembrina, fiore all’occhiello del territorio. Il tema era già stato denunciato due mesi fa dal sindaco Carmelo Barbera con una delibera di giunta che risale a febbraio, con la quale è stato interessato il governo regionale e, in particolare, l’assessore Elena Pagana.

“Il problema riguarda il preoccupante livello delle acque, che è al di sotto della soglia di guardia – scrive Barbera -. Questo mette a rischio l’irrigazione e la campagna di produzione della pesca di Leonforte. Con la trasmissione della nostra delibera si è attivato il governo regionale tramite l’assessore Pagana. Settimana scorsa l’abbiamo incontrata e martedì, l’altro ieri, è stata convocata dall’Autorità di Bacino, che fa capo direttamente alla Presidenza della Regione, una riunione a cui hanno partecipato diversi enti, tra cui Ati, Consorzio di Bonifica, Genio Civile”.

Nel vertice sarebbero state indicate alcune possibili soluzioni da applicare nell’immediato, come l’utilizzo di zattere di sollevamento, ma non solo. “Vi è anche la possibilità di utilizzare l’acqua della Granfonte, il canale retrostante, che, grazie a un intervento idraulico, verrebbe deviata alla diga – afferma ancora il sindaco –. Questo ci consentirebbe di dare una boccata d’ossigeno alla diga e, così facendo, far tirare un sospiro di sollievo ai nostri peschicoltori: tutti però devono mettersi in testa che l’uso irriguo della diga deve essere assolutamente prioritario rispetto agli altri usi. Per quanto ci riguarda, seguiremo la vicenda con molta attenzione. Ancora una volta, insomma, la Granfonte potrebbe essere la soluzione e venire in soccorso di Leonforte e dei leonfortesi”.