di Paolo Di Marco

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Un vecchio detto che entra a pennello nella vicenda del Policlinico di Enna. È bene chiarire che se l’Università Kore non avesse avuto autorizzata la facoltà di Medicina in Sicilia non si sarebbe parlato di quarto Policlinico. Com’è ultra noto le altre tre università isolane ne dispongono uno ciascuno. Oggi l’unica che ancora non è dotata di una tale struttura è l’Università Kore di Enna. La realizzazione rende l’appetito vorace da parte di qualcuno. Ed infatti pur non disponendo di una Università alcune fazioni a Caltanissetta stanno montando una sceneggiata per tentare di imporre la propria candidatura. E come dire mi voglio iscrivere al primo anno di Medicina ma mi manca il diploma di Maturità. Iscrizione respinta e non vale nulla che io nel curriculum continui a indicare il possesso di attestati professionali, manca il diploma di Maturità e basta. E invece nel centro nisseno arruolano tutti e tutto, dal rettore dell’università di Palermo, che così vorrebbe mettere le mani su un secondo Policlinico, al vescovo della Diocesi che avendo ultimato il sacro compito di salvare anime intende salvare strutture ma solo per i fedeli di Caltanissetta, gli altri che vadano a cercare altri santi. Hanno portato in piazza anche una scrosciante folla che però non è abilitata a rilasciare alcun diploma di Maturità.

Enna e la sua Università Kore guardano alla Regione e si affidano fiduciosi alle regole, al buon senso, all’onestà e alla regolarità dei procedimenti ponendo sul piatto i requisiti che oggettivamente mancano ad altri.

Ribadiamo per chi non riesce ad accettare l’evidenza. Ad Enna ha sede l’Università Kore con le sue facoltà, fra queste la Medicina ben frequentata. È autonoma e non dipende da nessun’altro ateneo. Condizione questa non presente nel nisseno. Non per tediare il lettore, ma per precisione, solo ad Enna esiste il quarto polo universitario siciliano. E ci fermiamo qui perchè non è presente né quinto né sesto polo.

Il territorio di questa piccolissima provincia da tempo ha nutrito l’aspirazione di essere sede di studi universitari tanto è vero che da un decennio ha offerto residenza ad una intuizione di grande valore sociale, culturale, di dialogo e di cooperazione. È nata ad Enna l’ipotesi, oggi concretizzata, di portare sul territorio siciliano l’esperienza, la professionalità e la didattica di una università straniera. Un passaggio all’inizio osteggiato da tutti ma che è stato realizzato grazie alla testardaggine e alla conoscenza della normativa italiana ed europea in materia di studi universitari del sen. Mirello Crisafulli. Oggi la facoltà di Medicina dell’Università Dunarea de Jos Galati è una splendida realtà. Come una splendida realtà sono gli studenti in camice bianco della Kore e della Jos che studiano e mettono in pratica le loro conoscenze nelle corsie dell’ospedale Umberto I° di Enna.

In questo piccolo territorio la preparazione e la determinazione di uomini come il presidente della Kore il prof. Cataldo Salerno, e di una classe dirigente compatta, hanno compiuto il miracolo. Solo ad Enna è stato concesso il passaggio dal Consorzio universitario all’Ateneo. In pochi anni le facoltà sono cresciute per numero e qualità. Infine è arrivata la facoltà di Medicina che corona sforzi e sacrifici immani.

È vero essere ingenui è una colpa e quindi tutta una comunità è colpevole di non aver messo in conto il fuoco amico o vicinale scaricato dalla doppiette invidiose di chi non ha saputo ottenere lo stesso risultato.

Il sogno universitario ad Enna prende le mosse già nel 1969 quando l’allora segretario comunale della Democrazia Cristiana, dott. Gino Curcio, avanzò una formale richiesta per la realizzazione della quarta università siciliana. E precisamente, il 21 gennaio di quell’anno indirizzò al ministro della Pubblica istruzione una documentata nota. Nello stesso anno, nel corso di una conferenza stampa il ministro, on. Mario Ferrari Aggradi, riconobbe l’opportunità di istituire in Sicilia una quarta università con facoltà tecniche e scientifiche. Ottenuto questo primo via libera, la classe dirigente ennese si mise al lavoro e compì i primi passi necessari. Il 25 ottobre del 1972 la giunta comunale di Enna con a capo l’allora sindaco on. Paolo Lo Manto emanò un’apposita delibera con la relativa richiesta formale al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel mentre quale presidente della Provincia venne eletto il dott. Curcio che nel predisporre il bilancio di previsione del 1974 fece iscrivere uno stanziamento di un miliardo di lire per la realizzazione della quarta università in Sicilia. Ma fu la gelosia delle province vicine a vincere e l’ambizioso progetto venne accantonato a Roma.

Una invidia che ancora oggi muove le azioni di chi non riesce ad ottenere risultati con propri programmi e progetti. Coloro invece che dispongono di una prospettiva chiara non perdono tempo a frenare gli altri ma corrono per realizzare i propri sogni. E così Enna applaude all’intenzione del governo regionale che ha annunciato di voler potenziare i servizi dell’ospedale S.Elia di Caltanissetta. Mette al bando l’ignorante ripicca e dimentica tutte le denunce e le prese di posizioni che uscirono fuori, solo qualche mese fa, dal nosocomio nisseno quando fu annunciata la realizzazione dell’Emodinamica all’ospedale Umberto I° di Enna. Nel piccolo cocuzzolo siciliano sappiamo bene che una Sanità efficiente ed eccellente a Caltanissetta giova anche al territorio ennese, come i retti nisseni, e sono la maggioranza, sanno benissimo che il Policlinico di Enna assicurerà un servizio migliore anche a tutti i territori limitrofi.

Questo non è il momento delle gelosie o delle ripicche è il momento di unire le cose migliori che abbiamo per offrire all’entroterra siciliano opportunità di sviluppo economico e sociale.

Questo non è il momento di distruggere o svilire quello che le comunità hanno creato, ne va della sopravvivenza di tutti.