CATENANUOVA. Sarà presentato domenica 16 aprile nella sala consiliare Piersanti Mattarella il libro del giornalista Josè Trovato “Mafia 2.0 – 21 Nel cuore della Sicilia comandano iene, sciacalli e i maggiordomi di Totò Riina”. Un libro denuncia, così lo ha definito l’autore, che ricostruisce le operazioni che hanno decapitato i vertici della criminalità organizzata della provincia di Enna.

Un testo che parla di mafia e che, come già fatto nei precedenti lavori “Mafia balorda” (2014) e “La mafia in provincia di Enna – Una storia negata” (2008), indica nomi e cognomi di boss ed esattori del pizzo, raccontando una storia che per tanto tempo, un’opinione pubblica negazionista, si sforzava di non collegare con il territorio ennese.

Domenica a Catenanuova l’evento è organizzato dalla Pro Loco del Casale, un gruppo di giovani che non ha esitato un sol istante a metterci la faccia e concretizzare quello che l’autore ha sempre definito un “desiderio impossibile”: parlare di mafia in questa città e farlo alla presenza della gente, dei cittadini e della politica, nei luoghi delle istituzioni. “Catenanuova – ha scritto Trovato – è uno dei centri della provincia di Enna a più alta concentrazione (in proporzione) di arrestati per associazione mafiosa, di estorsori, di spacciatori sotto il controllo della mafia, con un numero assurdo di delitti e lupare bianche. Centinaia di condannati, boss mafiosi, una strategia di penetrazione portata avanti dal clan Cappello di Catania e il silenzio assoluto delle istituzioni, con la sola eccezione della magistratura e dell’Arma dei carabinieri”.

All’evento, moderato da Caterina Turano, sarà presente il sindaco Carmelo Scravaglieri e il sindaco di Troina, deputato regionale del PD, Fabio Venezia. “Desidero ringraziare il presidente e il direttivo della Pro Loco, ma in particolar modo la vice presidente vicaria Noemi Privitera, nonché il sindaco Scravaglieri, la dottoressa Turano – afferma l’autore – oltre che, ovviamente, il mio caro amico Fabio Venezia, che come sempre, di fronte a iniziative così importanti, sarà presente. Mi sia consentito infine rivolgere un ringraziamento e un saluto speciale alle forze dell’ordine di Catenanuova, ai carabinieri del comando provinciale e della Compagnia di Enna nonché agli uomini della Polizia Stradale, che svolgono sul territorio un lavoro eccezionale ed eccellente”.

In vista della presentazione di domenica, Trovato annuncia che si parlerà di temi relativi al territorio di riferimento, rilanciando – come ha fatto sui social nei giorni scorsi – il monito che lancia nel suo libro:

C’è un problema se nel 2011 i carabinieri arrestano 11 persone nell’operazione Fiumevecchio, nel 2014 ne catturano altre 51 nell’operazione Go Kart, poi un anno dopo scatta l’operazione Lockout con altri 5 arresti, intanto hanno fatto una strage, hanno commesso un altro omicidio, negli ultimi trent’anni sono stati commessi almeno altri sei o sette tra delitti e lupare bianche. C’è un problema quando accade tutto ciò e ai processi Fiumevecchio, Go Kart e Lockout nessuna associazione del posto né il Comune di Catenanuova si costituiscono parte civile. È un problema culturale, lo ripeterò sino allo sfinimento. Qui nessuno si sognerebbe mai di puntare l’indice contro gli amministratori che non hanno deliberato la costituzione di parte civile. Non gliene faccio una colpa, convinto come sono che la verità è una sola: a Catenanuova, la mafia, non viene percepita come una piaga da distruggere attraverso una reazione culturale da parte di tutti. A Catenanuova la mafia viene percepita come un problema delinquenziale che va combattuto da chi denuncia e da chi è deputato a contrastare i crimini: polizia e carabinieri. Punto. Ripeto: non gliene faccio una colpa. Ma di questo passo non si va da nessuna parte”.

(da “Mafia 2.0 – 21 Nel cuore della Sicilia comandano iene, sciacalli e i maggiordomi di Totò Riina”)