GAGLIANO CASTELFERRATO. L’Arma dei carabinieri ha conferito una “Carica Speciale”, un titolo onorifico, al luogotenente Giuseppe Candito. Si tratta di un riconoscimento raro e importante, attribuito dopo che “il Comando di appartenenza del militare ha dichiarato che il sottufficiale è meritevole della promozione”. A darne notizia, emozionato, è stato proprio lui. Candito è un servitore dello Stato, che nella sua lunga carriera militare si è occupato in prima linea di lotta alla mafia, che ha da sempre contrastato e denunciato il crimine e che negli ultimi anni ha anche dedicato il suo impegno alla comunità in cui risiede, accettando la carica di presidente del consiglio comunale.
“Poco fa i colleghi di Gagliano mi hanno notificato il Decreto di conferimento della “Carica Speciale”, a titolo onorifico”, afferma il luogotenente.Tecnicamente, il provvedimento è stato emesso dal  Ministero della Difesa. Il sottufficiale, persona umile e conosciuta per la sua indole di instancabile lavoratore e la sua condotta da uomo delle istituzioni, sottolinea che la soddisfazione non è certo un suo intimo moto d’animo, ma che riguarda più che altro la gioia da condividere con “coloro che (cittadini, colleghi, superiori etc..) non hanno mai smesso di onorarmi quotidianamente con il loro saluto o con un apprezzamento di stima sincera”.
Poi il sottufficiale fa anche un riferimento personale, relativo a quell’incredibile vicenda avvenuta pochi giorni fa a Gagliano, relativa al tentativo di macchiare, utilizzando in maniera grossolana e dilettantesca alcune carte giudiziarie, la reputazione e l’onore di varie persone di Gagliano (tutte, rigorosamente, incensurate!), tra cui anche il “maresciallo Candito”, come lo conoscono ancora oggi in paese.
“A coloro i quali, in vari modi ed in tempi diversi, hanno provato ad annientare o “mascariare” la mia persona e la mia dignità di uomo, padre e luogotenente Carica Speciale dell’Arma dei Carabinieri dico: Non si serve la comunità, non si servono le istituzioni e non si serve l’Arma dei carabinieri per oltre 35 anni senza che gli altri riconoscano in te il possesso di qualità come: dignità, onestà, rettitudine morale e professionale, senza queste, un uomo non può dirsi tale, ancor prima di essere servitore dello Stato”.