di Luana Ninfosi

Sono trascorsi 12 anni dell’omicidio di Melania Rea, ritrovata due giorni dopo la segnalazione di scomparsa del marito, grazie ad una telefonata anonima che indicava il punto dove poi è stata ritrovata con il corpo seminudo e dilaniato da 35 coltellate. L’ipotesi delle indagini in un primo momento riguardava al Parolisi che aveva una relazione extraconiugale con la soldatessa Ludovica Perrone. Ma secondo il Magistrato, Melania il giorno dell’omicidio, dove si trovava nel bosco con il marito e la figlia, aveva negato un rapporto sessuale al marito e a quel punto estraeva il coltello pugnalandola trentacinque volte. Parolisi era stato condannato in primo grado all’ergastolo. Successivamente la pena è stata ridotta a 30 anni in appello; dopodiché portata a soli 20 anni dalla Cassazione, che escludeva la crudeltà dell’assassinio. Nel luglio 2011 la figlia veniva affidata ai nonni materni genitori di Melania, da quel momento Parolisi non vide più la figlia.

Sono trascorsi 12 anni dal suo omicidio, la figlia nel frattempo è cresciuta ed ha ottenuto il cognome della madre e non vuole avere a che fare con l’uomo che le ha strappato la possibilità di avere una mamma, mentre lei ancora piccolina, quel giorno dormiva in macchina, escludendo ogni possibilità di poter crescere vicino alla sua figura con l’amore e l’affetto che mai nessuno potrà ridarle indietro. Parolisi si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, motivo per cui la sua pena nel corso dei processi si è ridotta, nel frattempo durante la sua permanenza in carcere si è Laureato e frequenta una nuova donna e a breve sconterà la sua pena.