di José Trovato 

Ricorre oggi il centesimo anniversario della nascita dell’onorevole Nino Buttafuoco, indimenticabile e indimenticato Sindaco di Nissoria e uomo politico di grande rilievo regionale, nazionale ed europeo.

Nato a Nissoria dalla signora Maria Venera Giunta e da don Pietro il 20 Aprile del 1923, iniziò la sua carriera politica come simpatizzante dell’Uomo Qualunque. Già all’epoca si fece conoscere in tutta la Sicilia per la sua capacità oratoria.

Condannato per avere contravvenuto all’editto del generale Alexander, che prevedeva che “chiunque avesse tentato di ricostituire il disciolto Partito Nazionale Fascista“ sarebbe stato passato per le armi, si diede prima alla latitanza, quindi catturato ed, infine, assolto.

Esponente di spicco della Gioventù Italiana del Littorio e del Ministero per Cultura Popolare, spese l’esperienza acquisita al servizio della Destra, dando vita insieme a Gino Ferrari, a Peppino Lombardo, a Totò Amico, ai Fratelli Gravina e ad altri al Movimento Sociale Italiano ennese.

Proprio nelle file di quel Movimento, ricoprì per diverse ininterrotte legislature la carica di deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, rivestendo più volte il ruolo di Deputato Questore e di Segretario.

Fu tra gli ispiratori e tra i demolitori della “Operazione Milazzo”, rifiutando in più occasioni l’Assessorato.

Eletto alla Camera dei Deputati, fu per ben due legislature eletto al Parlamento Europeo, dove si distinse per la costante presenza e per le numerose iniziative.

Abile oratore, affascinante e caustico affabulatore, fu amato e benvoluto dagli amici di Partito e dagli avversari politici; fu tenuto nella massima considerazione da Giorgio Almirante e Pino Romualdi.

Il suo ricordo è indissolubilmente legato a Nissoria, della quale fu Sindaco per un ininterrotto ventennio.

Salvo La Porta, dal quale abbiamo attinto parte delle notizie riportate, afferma che lo commemorerà in data e luogo che saranno resi noti, alla presenza del figlio dottor Piefilippo, della moglie Lina e dei nipoti Maria Antonietta, Nino e Francesca.