di Luana Ninfosi

Nacque pochi anni dopo la Rivoluzione Industriale, esattamente in Australia nel 1855. Fu in quegli anni che i primi movimenti sindacali coniarono lo slogan “otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”, dando il senso di un impegno che nobilita l’uomo ed è parte integrante delle sue giornate. La cerimonia del 1 Maggio omaggia i sacrifici e la lunga lotta che gli operai delle fabbriche hanno svolto per difendere i propri diritti. Rende omaggio ai lavoratori che hanno rischiato la vita per continuare a spaccarsi la schiena ogni giorno, quelli che sono stati uccisi, che sono morti sul lavoro o che sono stati avvelenati dalla fibra killer dell’amianto.

La scelta di festeggiare proprio il primo maggio è un tributo al grande “sciopero generale” degli Stati Uniti, la cui protesta cessò il 4 maggio al culmine di un massacro in piazza a Chicago, quando uno sconosciuto lanciò una bomba uccidendo sette poliziotti insieme a quattro civili. Quella manifestazione divenne un vero e propri simbolo di ogni lavoratore che, in quegli anni, lottava per avere diritti e condizioni di lavoro migliori.

A Parigi, il primo maggio del 1890, ci fu la prima manifestazione internazionale con altissima adesione. In molti Paesi d’Europa la festività del 1 Maggio fu adottata nel 1889, in Italia solo 2 anni dopo. In epoca fascista, tra il 1924 e il 1944 la festa del lavoro fu anticipata al 21 aprile prendendo il nome di Natale di Roma, Festa del lavoro. Nel 1947 tornò a essere festeggiata il 1 maggio e quell’anno, a Portella della Ginestra, in Sicilia, durante la manifestazione furono uccise 11 persone in una sparatoria organizzata dalla banda del mafioso Salvatore Giuliano.

Da queste manifestazioni nacquero i movimenti dei lavoratori che tutt’oggi cercano di ridisegnare i diritti e la sicurezza di ogni lavoratore e per non dimenticare tutte quelle persone hanno portato in campo la voce di ogni operaio sottopagato, in nero, privo di sicurezza e di formazione per ottenere condizioni di lavoro e di vita dignitose, difendendo i propri diritti e battendosi le generazioni presenti e future.