Il prestigioso Premio letterario “Napoleone Colajanni”, organizzato dall’omonimo Istituto superiore di istruzione, è andato quest’anno al giornalista, poeta e scrittore Mario Antonio Filippo Pio Pagaria che ha avuto il primo premio ex aequo per la sezione narrativa con il racconto “Fuoco e dolore” e una menzione speciale per le poesie “Guerra” e “Ultima battaglia” . I tre lavori vertono sulla assurdità della guerra, delle spese militari e sulle crisi economiche determinate dalle guerre stesse. Napoleone Colajanni, difatti, fu un acceso oppositore della guerra e se ne fece portatore in tanti suoi scritti e interventi. Membri della giuria, la preside Maria Silvia Messina, i docenti della Kore, Pietro Colletta e Sergio Severino, rispettivamente responsabile del corso di laurea in Lettere il primo e docente di Sociologia il secondo, il giornalista e scrittore dottor Paolo Di Marco, la professoressa e scrittrice Angela Riviera, le professoresse Cettina Rosso e Maria Renna, presidente e vice presidente de”La casa d’Europa” e le professoresse Tiziana Buono, Francesca Milano e Pinuccia Burgarello. Pagaria, purtroppo, non ha potuto essere presente alla premiazione poiché ricoverato per seri motivi in ospedale.
La comunicazione del premio è stata curata dalla giornalista Mariangela Vacanti. Pagaria ha dichiarato :” Il conseguimento di questi premi, nella mia Enna, mi onora e mi inorgoglisce e auspico che questa Città che ha ospitato un grande mecenate della Scuola Siciliana di letteratura, quale è stato Federico II, possa diventare , anche con l’apporto della Facoltà di studi Classici, linguistici e della formazione della Kore, presieduta dalla professoressa Marinella Muscarà, uno dei perni e la fucina su cui è da cui possa derivare e reggersi la promozione della letteratura in Sicilia e l’istituzione di nuovi premi letterari, in omaggio a grandi uomini come Napoleone Colajanni, Nino Savarese e Umberto Domina. Dedico questo premio, ha concluso Pagaria, a tutte le persone che non hanno voce e in particolare modo ai disabili indigenti e privi di familiari, coltivando il sogno di poter costruire a Enna, un centro di accoglienza che li possa ospitare e farli integrare come è giusto che sia e per questo chiedo al Vescovo di attivarsi, sfruttando I fondi dell’otto per mille che non devono essere usati soltanto per fabbricare e manutentere chiese”. Un altro appello in merito, Pagaria lo rivolge ai politici della provincia. “Signori politici, non trascurare le fragilità sociali, per favore”