PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo rilevato che i tempi sono maturi per avere accesso alla prova televisiva nei nostri campionati, ho fatto questa proposta al presidente della Lnd, Giancarlo Abete, ed è allo studio della Lega, non so quale sia il progress, ma i tempi sono maturi affinchè la prova tv ci possa aiutare ad avere un quadro più chiaro”. Lo ha detto il presidente della Lnd Sicilia, Sandro Morgana, in una conferenza stampa di fine stagione presso la sede regionale di Ficarazzi: “Per ammettere la prova televisiva è necessario modificare il Codice di Giustizia Sportiva – ha sottolineato Morgana -. Ritengo che questo ci possa aiutare ad avere un quadro migliore dei fatti che sfuggono ai commissari di campo. Laddove non abbiamo l’aiuto dei commissari, avere una rappresentazione più fedele di quanto accade in una gara e, al netto del referto arbitrale nel quale può sfuggire qualcosa, andare a inserire un elemento probatorio che oggi non è previsto e che può in qualche modo essere d’aiuto alle società sarebbe importante. L’inserimento della prova tv ci può aiutare ad avere un quadro più chiaro e a dare serenità all’ambiente, può anche essere un deterrente per gli episodi di violenza”. “Secondo me è il tempo giusto affinchè il sistema di Giustizia Sportiva possa dare accesso alla prova tv per rimettere in giustizia cose non giuste, per cui se c’è un caso di violenza si può utilizzare – ha spiegato il numero 1 della Lnd Sicilia -. Il sistema è maturo, abbiamo organismi di giustizia in grado di stabilire quando una prova può essere ammissibile e quando no”. E sulle riforme dei campionati a livello nazionale, Morgana dice: “Tutto ciò che riguarda il riassetto della realtà regionale verrà fatto in armonia col sistema nazionale. La riforma dei campionati partirà dalla Serie A, quindi passerà per la Serie B e coinvolgerà Serie C e Serie D, avendo un focus sull’idea dell’introduzione del semiprofessionismo al momento non previsto nel nostro ordinamento. Auspico fortemente la riforma dei campionati – ha concluso Morgana -. Successivamente valuteremo come adattare il nostro sistema alle indicazioni nazionali”.
Parlando di bilanci, Morgana è più che soddisfatto calcisticamente parlando, ma non dimentica i casi di violenza: “E’ stata una stagione straordinaria quella che termina e che ci ha visto protagonisti di campionati molto affascinanti, interessanti e giudicati tali anche all’esterno della regione. Abbiamo d’altro canto avuto momenti difficili, caratterizzati da fatti che condanniamo con tutta la nostra forza. Gli episodi di violenza non devono e possono appartenere al mondo dello sport, li condanniamo con tutta la forza a nostra disposizione. Ringrazio il movimento arbitrale e sono vicino agli arbitri quando ci sono momenti di violenza”. Secondo i dati a disposizione del Comitato, a fronte dei 253 episodi a livello nazionale, sono 42 quelli avvenuti in Sicilia, il 16% del totale, 24 nei campionati provinciali e 18 in quelli regionali. 34 riguardano i calciatori (quattro in Promozione, sette in Terza Categoria, sette nel Calcio a 5 provinciale), 5 riguardano i dirigenti, 3 i tecnici e 3 soggetti sostenitori all’interno delle strutture. “Il comitato ha il suo disegno preciso per combattere la violenza, come con ‘Uniti contro la violenzà e i nuclei di valutazione che hanno monitorato e posto in essere iniziative laddove necessario – ha spiegato Morgana -. Dove c’è stata violenza, c’è stato l’intervento dei nostri nuclei di valutazione, questo al netto delle sentenze della Giustizia Sportiva. Tutti e 42 gli episodi sono stati dolorosi, ho provato amarezza sul piano personale in primis da uomo e cittadino di questo paese – ha aggiunto -. Il calcio è specchio della società, è inevitabile, proietta le cose migliori e le peggiori. Fin quando ci sarà anche un solo episodio di violenza il calcio siciliano avrà un problema serio di cui occuparsi. Ogni atto di violenza ha determinato in me amarezza – ha concluso -. Non capisco cosa può determinare reazioni di questo genere”.
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