“I numeri sulla popolazione e siciliana affetta da Diabete di Tipo 1 non sono mai stati ufficializzati. Nonostante i nostri sforzi come associazione per l’ aiuto ai bambini e giovani con diabete non siamo mai riusciti ad avere questi dati, ma sappiamo soltanto che i numeri sono importanti,tra 45 mila e 60 mila, e che la nostra regione è la prima in Italia per diffusione della malattia. Questi numeri aiuterebbero una svolta reale nell’approccio e cura della patologia e per questo chiediamo aiuto al presidente della Regione Schifani.”
L’appello al presidente della Regione è stato lanciato da Fabio Badala’ presidente di Agd Sicilia nel corso del forum “Diabete Sicilia – Uniti per la cura“ realizzato oggi ad Enna assieme a Fondazione Italiana Diabete. “Attualmente ci troviamo con un Piano Nazionale delle malattia diabetica recepito dalla Regione Siciliana ma non applicato. Manca il monitoraggio del fenomeno come previsto dal Piano, manca la revisione, mancano i centri di riferimento presenti solo sulla carta ma senza tutte le figure professionali necessarie e non adeguati al bacino di utenza.” Una giornata importante quella dedicata al Forum diabete non solo per la ricerca ma anche per la raccolta fondi: Un assegno simbolico da 10 mila euro è stato consegnato dal presidente di Agd Sicilia Badala’ alla Fondazione Diabete Italia: “in questo contributo c’è tutta la storia di Agd Sicilia e del coordinamento nazionale di Agd Italia . Quasi 30 anni fa dei genitori si unirono per far si che il diabete non cambi la vita, garantendo quindi la migliore assistenza possibile nella quotidianità con un occhio rivolto al futuro sognando la cura definitiva. se nella quotidianità si sono fatti passi da gigante, grazie a sensori che dialogano con microinfusori simulando un pancreas artificale , tutto questo non basta. Il sogno rimane la cura definitiva, l’impegno è sempre quello: aiutare le famiglie all’esordio della malattia , ma anche quello di sostenere la ricerca. Quello che emerso dalla giornata di oggi è che manca veramente poco, l’ultimo miglio, forse il piú difficile. I trapianti di cellule staminali sono una realtà e a breve partirà la sperimentazione. Spendere nella ricerca , nelle migliori tecnologie e cure non è un costo ma un investimento. I costi sono le ospedalizzazioni, le complicanze e nella mancata applicazione del piano nazionale per la malattia diabetica.”
Nel corso della giornata si è fatto il punto anche sulla legge di recente approvata alla Camera ed in attesa del vaglio del Senato che da il via alla campagna di screening per Celiachia e Diabete di tipo 1 sulla popolazione da 1 a 17, momento importante sia per perimetrare finalmente in modo reale, identificando quanti, nel range 1-17 anni siano a rischio sviluppo per queste patologie definendone al tempo stesso i numeri reali. Grazie alla diagnosi precoce, infatti, è possibile ridurre le complicanze, potenzialmente mortali, derivanti di queste malattie, si sono alternati gli interventi scientifico divulgativo di Francesca Ulivi Direttrice Generale comunicazione presso la Fondazione Diabete Onlus sull’ importanza dei numeri del diabete di tipo 1 in Italia, i campi della ricerca preventiva e successiva, Federico Bertuzzi Responsabile SSD Diabetologia ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, sui trapianti di isole e cellule staminali, Emanuele Bosi Primario dell’Unità di Medicina Generale indirizzo Diabetologico ed Endocrino-Metabolico all’ IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano sullo stato attuale su predizione e prevenzione del diabete di tipo 1 e Donatella Lo Presti Dirigente medico presso il Centro di riferimento Regionale di Diabetologia Pediatrica Catania sulle tecnologie a disposizione della gestione della malattia.