di Luana Ninfosi
BARRAFRANCA, “Agli amici Consiglieri che preferiscono definirsi “minoranza” voglio fare soltanto qualche precisazione: non mi permetto di dare giudizi sulle qualità delle singole persone che ritengo degnissime di ricoprire qualsiasi carica ed assolvere a qualunque ruolo fino a prova contraria; mi preme sottolineare, condividendo la vostra giusta osservazione, che il mio posto in aula consiliare non è vicino a nessuna formazione politica presente in questo Consiglio Comunale né, tantomeno, a quello del gruppo della maggioranza della lista Primavera barrese che ritengo un paradigma indecifrabile”. Inizia così il post di Gaetano Giunta, già candidato a sindaco e recentemente eletto vicepresidente del consiglio comunale.
“Indecifrabile – prosegue – vista l’estrazione politica di provenienza dei singoli consiglieri e, ancora di più, da quello del PD di cui non ho mai voluto fare parte sin dal 1994, da quando non rinnovai più la tessera del PDS dopo la sconfitta alle elezioni politiche da parte di Berlusconi e Forza Italia; il posto in aula è sempre stato alla Sinistra della presidenza e lì intendo mantenerlo chiunque sia il mio vicino di scranno, fosse anche uno o tutti i consiglieri eletti con il centrodestra che stimo e rispetto al pari degli altri”.
“Altra cosa è, sarà, la condivisione o meno delle posizioni politiche e/o delle scelte sulle singole deliberazioni; altro fatto che mi preme sottolineare riguarda la mia elezione alla vice presidenza del Consiglio Comunale: non cercata, non concordata, nemmeno sospettata, tant’è che sono stato io l’unico a chiedere alla Presidente Nicolosi, prima della elezione del Presidente, se la maggioranza avesse intenzione di  proporre alle opposizioni nominativi da poter condividere ed eventualmente votare, la stessa cosa ho chiesto al Presidente Cumia neoeletto se vi fossero proposte per la vice presidenza; nel primo caso la capogruppo Flammà ha proposto in aula la candidatura di Kevin Cumia, senza chiedere ai gruppi di opposizione di condividerla forti dei numeri per farla passare; nel secondo caso si sono trincerati nel più assoluto riserbo quando, invece, avevano maturato di fare il blitz nel segreto dell’urna, sbagliando enormemente e sottovalutando ogni possibile mia reazione ad un metodo che ritengo scorretto istituzionalmente se non addirittura provocatorio”.
“Non ho rifiutato immediatamente la mia elezione per rispetto di quei consiglieri che in buona fede o per disciplina di gruppo hanno accolto l’indicazione di votare il mio nominativo, non tutti 11 ovviamente, ma almeno la metà è ignara del fine politico che la maggioranza vorrebbe raggiungere, ossia la estromissione di una delle due opposizioni, la mia, dalla partecipazione attiva alle Commissioni consiliari e, quindi, meno opposizione istituzionale. Così non sarà, parola di Tano Giunta. Non 12 vs 4 ma 11vs 4 + 1. Detto ciò condivido il principio che il consiglio comunale sia diretto da persone corrette, nei modi e nei metodi, scelte o condivise da maggioranza ed opposizione, che la presidenza si astenga nelle votazioni in ossequio al principio di imparzialità, che la conferenza dei capigruppo non sia soltanto formale ma concreta e deliberante per l’aula. Per tutto quanto detto auguro a me ed ai 4 consiglieri del centrodestra di dimostrare non tanto l’essere minoranza, questa l’hanno conclamata le elezioni, ma una coerente e salutare opposizione ad una Giunta Municipale povera anzi priva di competenze di rilievo perché tutte quelle più di peso sono state trattenute dal Sindaco…! Ci vediamo in Consiglio”.