di Luana Ninfosi

Compirà 10 anni a dicembre la scuola di Danza “New Dance Accademy” di Mary Aiesi. Gestisce la New Dance Accademy con altre ragazze, le sue due collaboratrici Lucia Chiolo che si occupa di danza sportiva: latino americano, liscio e balli di coppia, zumba, ecc. E la Dottoressa in scienze motorie Ilenia Asaro, lei si occupa di ginnastica posturale, pilates, fitness aerobica e crossfit.

“La mia passione è nata in realtà grazie a mio padre, che è stato lungimirante – racconta Mary -. Infatti 25 anni fa a Pietraperzia non c’erano scuole di danza, ma c’era una palestra di Karatè, dove i proprietari anch’essi Pietrini, avevano deciso di inserire nella loro scuola anche la danza, tramite un’insegnante originaria di Caltanissetta. Ero piccolina avevo sette anni quando ho intrapreso questo percorso. A dire il vero mi annoiava la danza classica, sono sempre stata uno spirito libero, un po’ maschiaccio”.

Emozionata, felice, Mary è una ragazza piena di grinta e soprattutto tenace. Sicura che tutto questo frutto di grandi sacrifici, ma anche tanta passione lo ha meritato e lo meritano tutti gli allievi della sua scuola.

“Inizialmente io non ne ero felice, anzi, poco prima della prima lezione entrai con un broncio pazzesco, al contrario, all’uscita della lezione mia madre mi trovò felice con gli occhi che mi brillavano. Quando la mia insegnate mi vide a lezione era convinta che quella era la mia strada e spinse i miei genitori, tra l’altro, mio padre era quello che sosteneva questa idea e proprio sulla danza classica, era favorevole e felice che l’insegnante gli avesse proposto per me il percorso per la danza classica”.

“Per circa un anno ho studiato nel mio paese, purtroppo un anno dopo non c’erano i numeri per riaprire tale attività in palestra. L’insegnante convocò i miei genitori, invitandoli a farmi proseguire con la danza, a Caltanissetta perché riscontrava in me ottime potenzialità. Sacrificio che oltre le spese del tragitto, richiedevano impegno e dedizione, anche perché la scuola di danza sita in Caltanissetta prevedeva esami annualmente: ho conseguito diversi diplomi negli anni, la scuola di danza che frequentavo era affiliata e membro della “Imperial Society of Teachers of Dancing” di Londra. Ogni anno ad aprile facevamo degli esami, ho dei diplomi di questa accademia privata inglese, quei sacrifici oggi sono stati ripagati”.

“Non sapevo che sarebbe diventato il mio mestiere, ma sapevo che era qualcosa che mi teneva in qualche modo “legata” e non riuscivo ad allontanarmi da questa cosa è diventata tutta la mia vita”.

“Quando ho iniziato danza c’era lo jazz, lo stile dance che era uno stile più libero, più ritmato e dinamico nei movimenti, oggi prevale lo stile contemporaneo che a livello tecnico è uno studio più accurato del linguaggio corporeo, che ne richiama uno stile più fluido, più morbido richiamandone sempre lo stile della danza classica, che comunque rimane la base di partenza perché ne richiama un linguaggio del corpo e dello spazio-tempo”.

“Io personalmente ho vinto premi sia a livello di podio sia borse di studio, ho vinto un anno al teatro dell’opera di Roma. I miei allievi sono arrivati sui podi, quest’anno abbiamo partecipato al concorso arte danza Sicilia a Caltanissetta, dove c’erano come partecipanti circa 70 scuole provenienti da tutta la Sicilia e oltre, si sono classificate 3 su tantissimi gruppi partecipanti vincendo, anche una borsa di studio per esibirsi al premio Palermo danza, che appunto è questa manifestazione in cui si esibiscono tutte le scuole selezionate tramite concorsi e stage, un evento che definisco favoloso. Hanno vinto anche altre due borse di studio”.

“Mi ritengo pienamente soddisfatta del mio lavoro, mi riempie di gioia il fatto di aver costruito un qualcosa di così emozionante, bello! Se me lo avessero detto non ci avrei neanche creduto. Tutto ciò è frutto non solo dei sacrifici dei miei genitori, ma anche di chi mi sta accanto, come mio marito, anche del tempo e la gestione di mia figlia, ma soprattutto sono convinta che la parte importante è quella del sacrificio delle ragazze e dei loro genitori, che comunque affrontano tante spese e li sostengono nelle scelte e nelle decisioni”.

“Il mio sogno nel cassetto è che all’interno della scuola si possano formare talenti e che un giorno possano diventare ballerini a livello professionistico. Molte ragazze della mia scuola di danza le convinco a partecipare alle audizioni del Liceo classico coreutico di Caltanissetta, per poter intraprendere dopo aver ottenuto il diploma, la strada dell’Accademia Nazionale a Roma. Già due ragazze della mia scuola si sono diplomate a Caltanissetta, anche se purtroppo non hanno continuato con il percorso della danza, scegliendo altre strade universitarie. Però tendo a sottolineare quanto il loro percorso, lungo 5 anni abbia dato risultati e fruttato nel superare audizioni, stage, ecc… Un’altra ragazza è stata ammessa al terzo anno al liceo coreutico e lei ha intenzione di continuare il percorso di cui avrà in prospettiva, l’opportunità di entrare presso Accademia di Roma. Sta studiando duramente e io le auguro il meglio. A settembre di quest’anno un’altra ragazza che ha superato le audizioni ad aprile, entrerà sempre in questo Liceo”.

“Il mio sogno inoltre è quello di trovare all’interno della mia scuola di danza, una ragazza che abbia la stessa perseveranza e la tenacia che ho avuto io durante tutti questi anni, sperando un giorno possa rilevarne anche la mia scuola e che non finisca tutto questo.  Mi piacerebbe poter lasciare al mio paese una realtà per poter continuare, proponendone gli strumenti necessari”.

“Lavorare con i ragazzi è favoloso, sono emozioni di gioia pura e sono fermamente convinta che sia tutto merito dei ragazzi”.

“Quello che consiglio a chi vorrebbe intraprendere questo percorso è quello di avere molta pazienza, i risultati si ottengono ma ci vuole del tempo. La danza non è un percorso breve, anzi è lunghissimo. Anni addietro, quando portavo le mie allieve ai concorsi venivano sempre scartate, in tutti questi anni è cambiato tutto, ed è frutto di un lavoro che mi ha dato anche l’opportunità di crescere meglio come insegnante e di poterle seguire meglio”.

“Il consiglio in questo percorso è anche l’umiltà non si può avere tutto e subito, la danza è un percorso che si definisce con il tempo, frutto di studi continui, tanta pazienza, buona volontà e tanta dedizione. Non si può pensare di essere bravi senza studiare, si possono avere tante doti e qualità ma bisogna studiare per arrivare al traguardo”.