ENNA. “Giorno 28 luglio, con un semplice messaggio telefonico, l’INPS ha comunicato a migliaia di cittadini usufruitori del reddito di cittadinanza, che da giorno uno del mese di agosto, non riceveranno più nessun sostegno economico dallo stato, così come previsto dal Governo Meloni nel “decreto lavoro” che niente a che fare con il senso lato della parola e del valore che questa rappresenta”. Inizia così la nota di Antonio Malaguarnera segretario CGIL Enna.

“Con la conversazione in legge, del decreto in questione ,il governo ha stabilito che 169 mila persone tra i 18 e i 59 anni, indipendentemente della loro situazione sociale o della loro vulnerabilità, sono diventati tutti potenzialmente occupabili e di conseguenza non avranno più diritto a percepire nessun sostegno economico da parte dello stato italiano. Unica speranza possibile per centinaia di migliaia di persone, così come previsto nel provvedimento governativo, resta sola la remota possibilità di poter “essere presi in carico” in modo generico, da parte dei servizi sociali dei comuni di residenza”.

“Quindi dovranno essere, per volontà del governo, gli assistenti sociali, della già fragile rete dei servizi sociali, soprattutto al Sud, dove c’erano la maggior parte dei fruitori del reddito di cittadinanza, che dovranno farsi carico del gravissimo problema, con tutte le conseguenze del caso. Spetterà quindi, in particolar modo ai Sindaci dei comuni, in quanto rappresentanti diretti dei territori, sempre in trincea, affrontare il problema, ma soprattutto confrontarsi con il disagio e con la disperazione di tanta gente, che si vede cosi privata dell’unico tipo di sostegno economico che avevamo a disposizione. Mi sembra questo un “elegante” modo di scarico di responsabilità del governo nei confronti dei comuni ed in particolare dei Sindaci e dei pochi assistenti sociali spesso anche precari, in servizio nei servizi sociali dei comuni . Conosciamo tutti, le difficoltà economiche in cui versano oggi tutti i comuni, i tanti tagli economici operati nel tempo dallo stato e dalla regione, in ultimo quello di qualche giorno fa, annunciato dalla cabina di regia del PNRR ,con la quale si comunicano ai comuni ulteriori tagli riguardanti appunto il welfare”.

“Abbiamo sempre affermato come CGIL, con molta chiarezza, che il reddito di cittadinanza era un ottimo provvedimento di lotta alla povertà, un provvedimento che andava sicuramente rivisto su alcuni punti ma anche riconsiderato, sicuramente non andava annullato e comunicato con un SMS. Ribadiamo con forza che questa è una brutta riforma, una brutta pagina per l’Italia e per la dignità di tante persone, un provvedimento che crea solo disagio sociale a migliaia di cittadini, che porterà tanti problemi di ordine pubblico, mettendo in pericolo i Sindaci sempre in prima fila nei propri territori ma anche chi lavora nel delicato settore dei servizi sociali, e già le avvisaglie purtroppo iniziano a sentirsi, in ultimo quanto successo nel comune di Terrasini e non solo, a dimostrazione della esasperazione e delle difficoltà di tanta gente. Sarebbe stato opportuno a nostro avviso, una programmata ulteriore proroga, necessaria questa, per programmare con criterio le alternative,(che sicuramente non è la carta sociale, una offesa questa alla dignità delle persone) soprattutto dei casi più particolare, ma anche per potenziare e rafforzare anche con assunzioni, quei servizi sociali che ogni giorno lavorano a stretto contatto con i più deboli e con i più fragili, rischiando spesso la propria incolumità”.