“Dopo una lunga fase di commissariamento e le recenti impugnative nei prossimi mesi finalmente ritornerà l’elezione diretta nelle ex province e i cittadini potranno scegliere i propri rappresentanti nell’ente di area vasta”. Così Fabio Venezia, parlamentare regionale del PD e primo firmatario di uno dei disegni di legge depositati all’ARS sui Liberi consorzi all’inizio di questa legislatura, a seguito dell’approvazione in Commissione Affari istituzionale, nella giornata di ieri, del DDL sull’elezione diretta negli enti intermedi siciliani. “Nei primi giorni di questa legislatura – continua Venezia – abbiamo depositato insieme al gruppo parlamentare del PD un disegno di legge relativo all’elezione diretta nei Liberi consorzi per ridare slancio e protagonismo all’ente di area vasta attraverso una rappresentanza diretta della politica dei territori e allo scopo di conferire funzioni di programmazione e sviluppo locale, soprattutto nelle aree interne e marginali che soffrono ormai da diversi anni la mancanza di politiche territoriali che superino i confini municipalistici”.

 

Il testo approvato ieri al rientro della pausa estiva dovrà avere il via libera definitivo dell’Aula e nel frattempo la riforma dovrà essere armonizzata con una norma statale che abroghi la cosiddetta “legge Delrio”. L’elezione diretta, così come riportato dalla norma, avverrà nel 2024, in una finestra temporale che va da metà aprile e fine giugno. Per quanto riguarda il Libero consorzio di Enna, sulla base della fascia demografica di riferimento, potrà eleggere oltre al presidente 24 consiglieri con la doppia preferenza di genere. Tra gli emendamenti approvati ieri in Commissione Affari istituzionali, anche quello presentato dall’on. Fabio Venezia, che prevede che i collegi siano perimetrati uno ogni 60 mila abitanti e non ogni 100 mila abitanti come nella proposta iniziale della norma. In questo modo il Libero consorzio di Enna avrà due collegi (uno nella zona nord e uno nella zona sud).

 

“Il ritorno all’elezione diretta nelle ex province era l’unica strada percorribile per colmare un vuoto nel sistema degli enti intermedi siciliani. Concluso l’iter legislativo proporremo un nuovo disegno di legge per definire e migliorare le funzioni”, conclude Venezia.