LEONFORTE. I consiglieri del gruppo di Leonforte ai Leonfortesi hanno presentato una proposta di mozione sul Reddito di Libertà a favore delle donne vittime di violenza.  Dopo aver ricordato le norme che lo prevedono, i consiglieri comunali Angelo Calì, Luca Di Leonforte, Maria Grazia Li Volsi, Davide Mangione e Gaetano Monsù sottolineano che “con il reddito di libertà si prevede il sostegno e la partecipazione ad un percorso finalizzato che porti all’indipendenza economica della donna vittima di violenza, con o senza figli minori o disabili, affinché sia in seguito in grado di adoperarsi per garantire a sé ed ai propri figli un’autosufficienza economica”. Si ricorda poi lo stanziamento di 236 mila euro dalla Regione, soldi che dovranno essere utilizzati, “per il tramite dei Comuni d’intesa con i Centri Antiviolenza o le strutture di Accoglienza ad indirizzo segreto, per il finanziamento dei progetti di indipendenza economica e di reinserimento sociale della donna vittima di violenza”.

“Il reddito di libertà – ricordano i consiglieri – va inteso come un “budget” destinato alla donna che intenda, con un atteggiamento resiliente, riprendere in mano la propria vita e quella dei propri figli, per ricominciare in una condizione di vita diversa, affrancata dalla violenza subita”. Per questo si chiede all’ente di lanciare una campagna di diffusione dell’avviso, di “verificare tramite i propri servizi sociali, i Centri Antiviolenza e le strutture di accoglienza ad indirizzo segreto l’esistenza di donne vittime di violenza che possono beneficiare della misura”; di “provvedere tramite i propri uffici ed in sinergia con i Centri antiviolenza e le strutture di accoglienza ad indirizzo segreto a predisporre il progetto finalizzato da finanziare con le risorse del Reddito di Liberta (RdL) e tutta la documentazione necessaria per partecipare all’avviso in questione e sostenere in questo modo donne vittime di violenza”.

Dal canto suo, il consigliere Luca Di Leonforte sottolinea l’importanza del problema della violenza sulle donne, che “costituisce una violazione dei diritti umani delle donne” “Nell’ambito scolastico – afferma Di Leonforte – in particolare, ed in ogni luogo di formazione e di aggregazione, alcune evidenze dimostrano l’efficacia dei programmi di prevenzione attuati contro la violenza nelle relazioni sentimentali tra i giovani”.

“Riteniamo doveroso che il Comune dia corso a quanto ritenuto necessario per creare gli strumenti che vadano incontro ai bisogni e alle difficoltà incontrate nella vita quotidiana dalle persone vittime di violenza e dalle loro famiglie – prosegue -. Uno strumento utile può essere rappresentato da un protocollo d’intesa in cui parte attiva sia il Comune, coinvolgendo le istituzioni (enti, scuole), le associazioni e i centri che operano nel territorio provinciale per dare vita ad una serie di iniziative e momenti di condivisione contro la violenza sulle donne”.

“Per ottenere cambiamenti duraturi – conclude Di Leonforte – è importante elaborare politiche che contrastino le discriminazioni nei confronti delle donne, promuovano l’uguaglianza di genere e sostengano le donne”.