di Francesca Maria Germanà

Chi dopo Ferragosto abbia deciso di passeggiare lungo il corso di Nissoria, preferendo la calma dell’entroterra ai luoghi costieri più affollati, sabato scorso è stato cullato, risvegliato e poi trascinato dalle melodie di Alessandra Formica. Cosa non è riuscita a fare la cantautrice leonfortese!

Lo spazio, poco più  di un metro quadrato occupato da lei, dalla sua chitarra  e dalla strumentazione, si è trasformato in una fucina. Qui gli oggetti, riconoscibili col proprio nome e per la loro funzione e alcune tra le canzoni più note al mondo, sembravano sciogliersi in un liquido che, ora le mani della cantantessa- demiurgo, ora le sue corde vocali, forgiavano in virtuosismi e componimenti musicali originali e stupefacenti. Alessandra non mancava di introdurre le molteplici canzoni con riferimenti al proprio vissuto, alle epoche in cui sono state scritte e agli autori, tuttavia, ascoltando quei brani noti a tutti, gli astanti hanno avuto la sensazione di sentirli per la prima volta.

Cosa c’è dietro al risultato strabiliante della sua esibizione? Il talento, quello che si intravvedeva già nelle prime esibizioni a scuola fino agli open day del liceo. La voglia di apprendere dai grandi maestri, che Alessandra segue in ogni parte del mondo, per accrescere le sue competenze. Il legame con la sua terra d’origine, visibile nell’immancabile presenza di canzoni di Rosa Balistreri, nei brani autobiografici, nonché nella traduzione dall’inglese e dall’italiano in siciliano di strofe e canzoni famose. Infine l’intraprendenza e la tenacia con cui la giovane Alessandra nelle canzoni scritte da lei affronta la gioia, la malinconia, la quotidianità sue e dei suoi coetanei, diventando un modello di successo sano e autentico, frutto di passione e dedizione.