di Paolo Di Marco

Ad Enna il turismo vola? Stando alle recenti dichiarazioni dell’assessore comunale Walter Cardaci sembrerebbe proprio di si. Le sue valutazioni sono confortate dai numeri. Nel periodo gennaio/settembre 2023 le presenze di turisti si sono attestate a 51.638 unità mentre, nello stesso periodo dell’anno precedente, erano state 46.075, quindi l’11 per cento in più. Balzo in avanti anche per il numero dei biglietti venduti nei siti monumentali con un salto da 19.303 a 25.741. E pure i pernottamenti crescono passando da una media di una notte a 1,5. Dati, quindi, confortanti che fanno ben sperare ma che gli addetti al settore ridimensionano. Infatti chi si occupa di alberghi, B&B, case vacanze ed altro sostiene senza mezzi termini che bisogna attendere la fine dell’anno per tirare le somme. Come dire ogni bilancio si chuide dopo 12 mesi e non dopo 9. Ma i numeri parlano chiaro? E anche su questo ci sarebbe da fare un appunto. Secondo chi opera nel settore l’11 per cento di aumento non sarebbe nè vero né concreto, poiché nel 2023, per la prima volta, sarebbero stati inseriti nel conteggio tipologie di strutture turistiche che nel passato non erano presenti. In pratica, strutture che operavano, accoglievano turisti ma che non rientravano nei conteggi. Dal primo gennaio ecco la novità, anch’essi fanno parte del saldo turistico giornaliero e quindi la somma aumenta nominalmente ma nel concreto registra ciò che prima non era schedato. Per farla breve un aumento delle presenze ci sarebbe stato ma senza boom. Una stima dice 4-4,5 per cento in più che è sempre gran cosa. Comunque ad inizio 2024 quando saranno resi noti tutti gli arrivi e le presenze, nonché le strutture che hanno concorso al saldo si potrà affermare con certezza chi ha dato la lettura più corretta.

Chi invece è assolutamente perplesso sui dati è Giuseppe Spampinato noto albergatore ennese e presidente della Federalberghi della Confcommercio: “Devo dire che un aumento di presenze nelle nostre stutture c’è stato ma non è grazie al turismo bensi a soggetti che si recano ad Enna per lavoro”.

Insomma, il turismo registra un aumento di presenze e gli alberghi neanche se ne accorgono?

“Proprio così. C’è troppa disfunzione nel settore, raccolgono presenze anche strutture che non esprimono la nostra professionalità e competenza”.

L’offerta turistica proposta dal territorio spinge le presenze verso Enna?

“Assolutamente no. Abbiamo monumenti, musei, chiese, storie e tradizioni che interessano ma che non sono pubblicizzate. Non solo ma il turista che arriva in città rischia di trovare chiusi musei e chiese. E se sono aperti non esiste un servizio di infomazione sui tesori che custodiamo”.

Manca quindi organizzazione, professionalità e competenza nell’offerta?

“Siamo lì. Ma manca anche la voglia di investire sul settore. Un esempio, da anni sappiamo che il nostro territorio custodisce i resti di una villa romana bellissima e grandissima ebbene, che io sappia, non c’è né un progetto né l’intenzione di riportare alla luce questi magnifici resti”.

E come se non bastasse Enna, malgrado sia sede di due atenei universitari, paga dazio per una scarsissima rete di collegamenti?

“Questo è certo. Della ferrovia meglio non parlare. L’unica via che ci assicurava un collegamento degno di questo nome era l’autostrada A 19, adesso con i cantieri infiniti e con lo svincolo a mezzo servizio anche il trasporto gommato è in crisi”.

Per ridare slancio al turismo cosa sarebbe necessario?

“Prima di tutto – conclude Giuseppe Spampinato – mettere in campo una rete di collegamenti almeno sufficiente, organizzare con professionalità l’offerta e quindi investire in pubblicità per fare conoscere fuori ciò che Enna custodisce e propone”.

Insomma niente di trascendentale ma forse impossibile per la nostra realtà.