LEONFORTE – I vertici dei corpi investigativi della provincia di Enna e degli organi requirenti, il Prefetto e vari sindaci del circondario, oltre al deputato regionale ex sindaco di Troina Fabio Venezia. C’erano tutti, questa mattina, all’incontro sulla legalità, per dire no alle infiltrazioni negli appalti della criminalità organizzata, promosso dalla Fai e dall’Ance di Enna.

All’Istituto superiore Medi di Leonforte una giornata di riflessione sulle infiltrazioni della criminalità negli appalti pubblici si è trasformata in una giornata di festa. Oltre un centinaio di studenti e imprenditori hanno stabilito una linea Maginot culturale che punta a far diventare la cittadina di Leonforte punta di diamante nelle azioni antimafia.
All’incontro promosso dalla Fai e dall’ANCE hanno preso parte alcuni degli attori principali nella lotta alla criminalità, il Procuratore aggiunto della DDA – Santi Roberto Condorelli, il Commissario del Governo per le iniziative antiracket –  Prefetto Maria Grazia Nicoló, la Prefetto Maria Carolina Ippolito il Procuratore di Enna -D.ssa Leonte e i vertici delle forze dell’ordine.
Un passaggio dell’intervento del Prefetto:
Gaetano Debole Presidente dell’Associazione Antiracket di Leonforte, ha dichiarato: “La scuola deve tornare ad essere il centro di una nuova cultura della libertà. Un luogo che insegni a non sottostare a nessuna regola capestro. Mafia e corruzione devono restare fuori dal panorama della nostra scelte come uomini, come imprenditori, come educatori. Per questo motivo abbiamo organizzato questa giornata che grazie alle autorevoli presenze istituzionali ha significato un momento di gioioso inizio di un nuovo percorso sociale e di comunità”.
Il presidente dell’associazione di Leonforte, poi, è stato il protagonista di una importante denuncia: “Nella nostra provincia – ha detto – ci sono delle aziende che gestiscono denaro pubblico che risultano di fatto condizionate dalla presenza al loro interno di soggetti legati alla criminalità organizzata, questo significa che la libertà d’impresa viene di fatto azzerata“.
Un passaggio del suo intervento:
Sabrina Burgarello, presidente dell’ANCE ennese, ha fatto eco: “Caponetto disse che la mafia teme più la scuola che la giustizia e noi partiamo dalle scuole per rilanciare il nostro impegno per imprenditoria sana e libera dai condizionamenti mafiosi”.
Un pasaggio del suo intervento:
Inaugurato per l’occasione un murale ad opera di ViM commissionato dall’ANCE che inneggia al valore della collettività studentesca nel fronteggiare la mafia.