di Luana Ninfosi
Si è celebrato ieri, il 17 novembre da quindici anni a questa parte la “Giornata mondiale della prematurità”. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità, dando voce alle famiglie dei piccoli pazienti e alle loro storie. Il tema globale di quest’anno del World Prematurity Day, manifestazione globale celebrata in più di 100 paesi, è: “Small actions BIG IMPACT: immediate skin-to-skin care for every baby everywhere” – Piccole azioni grande impatto: cura immediata pelle a pelle per ogni bambino ovunque”.
Va precisato che i primi 1000 giorni di vita sono i più importanti nel determinarne non soltanto il futuro stato di salute attraverso la nutrizione ma anche, nel condizionarne gli aspetti cognitivi, relazionali e comportamentali. E’ la festa di tutti loro, con l’obiettivo di ricordare che la prematurità è un problema urgente di salute pubblica, rappresentando la principale causa di morte nelle bambine e bambini sotto i 5 anni di età. “I bambini nati pretermine, anche quando risolvono i loro problemi di salute, devono comunque cimentarsi in un percorso che parte da una posizione svantaggiata.
L’iniziale sovraesposizione allo stress, dovuta al micro e macro ambiente e agli stimoli dolorosi, incide nel loro sviluppo neuropsichico. Pertanto richiedono attenzioni e premure pazienti a casa, all’asilo, e poi a scuola per dare loro il tempo di allinearsi con gli altri bambini” spiegano dal ministero della salute, sottolineando: “Tuttavia è importante considerare che si tratta di bambini pronti alla vita che possono sorprendere per le loro conquiste e per la loro capacità resiliente”. I simboli sono il colore viola e la linea dei calzini appesi dove al centro vi è un piccolo paio di calzini viola, tra nove calzini a grandezza naturale, che simboleggia che in tutto il mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro.