LEONFORTE – “Un Punto alla Violenza”. Appuntamento giovedì 23 novembre all’Istituto di Istruzione secondaria Medi-Vaccalluzzo di Leonforte. Sarà un evento di sensibilizzazione, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, decisamente al di fuori degli schemi. Una giornata immaginata in maniera differente rispetto al tipico evento ingessato. Una manifestazione in cui, a parlare delle donne, saranno gli uomini. E lo faranno con delicatezza, gentilezza e rispetto, confrontandosi con i ragazzi. Uomini che nel quotidiano difendono i diritti delle donne con la propria professione. Uomini che tracciano un solco ben preciso tra sé e la violenza. Che prendono le distanze dai responsabili dei crimini e che si mettono fino in fondo dalla parte delle vittime.

Perché non tutti gli uomini sono uguali. C’è chi difende le donne arrestando i delinquenti, come il colonnello Antonino Restuccia, da sempre in prima fila per la lotta al crimine in questa provincia e che, da comandante del reparto operativo provinciale di Enna, affronterà il tema sul piano dell’educazione alla legalità. La legalità, appunto, che non è un concetto vuoto. Non sono parole sterili, ma ricche di implicazioni importanti.

C’è chi difende le donne patrocinandole, talvolta gratuitamente, come l’avvocato Salvatore Timpanaro. Da sempre in prima linea come difensore delle donne nei processi per stalking e maltrattamenti. Strenuo difensore del diritto, nel senso più puro del termine, di recente ha assistito il Comune di Troina: era uno dei primissimi casi in Italia in cui un ente comunale si è costituito contro un imputato per stalking.

C’è chi opera per mettere al centro della politica le persone: le donne e i loro diritti. Come l’avvocato Adriano Licata, vicesindaco di Leonforte. Lo fa promuovendo un’idea dell’amministrazione pubblica che difenda gli ultimi e che faccia da scudo, per l’appunto, dall’abuso, dalla sopraffazione e dal malaffare.

C’è chi si dedica alla sfera comportamentale delle donne, aiutandole a tirare fuori il meglio di sé e facendolo con la professionalità di un uomo che sa comprendere i meandri più segreti della mente umana. Come fa il dottore Angelo Grimaldi, psico-rieducatore. Un uomo dall’animo sensibile, appassionato anche di letteratura e di poesia.

E c’è chi racconta le loro storie con il dovuto rispetto, come fa da anni Josè Trovato, corrispondente di Live Sicilia, direttore di EnnaOra e presidente della Pro Loco di Leonforte. Un uomo che negli ultimi 23 anni ha raccontato le pagine più oscure della storia di questa provincia. E che ha ribadito il proprio impegno qualche giorno fa proprio nell’auditorium del liceo scientifico.

In quella sede ci ha tenuto a rammentare come i giornalisti raccontino le storie di cronaca con rispetto, soprattutto quando la vittima è una donna. Non rendono identificabili le vittime dei crimini sessuali. E, lavorando professionalmente, marcano la propria differenza rispetto a quell’esercito di minus habens che spopola nel cyberspazio. “Rendere identificabile una vittima di stupro equivale a vittimizzarla per una seconda volta”, afferma, “e purtroppo è accaduto di recente a una giovane disabile di questa provincia”.

A coordinare l’evento, in veste di moderatrice, sarà la professoressa Maria Elena Debole, docente di Lingue e letteratura Francese, da anni anch’ella in prima linea per la lotta alla violenza di genere. Già organizzatrice di convegni e dibattiti sul tema, difende i diritti delle donne anche impegnandosi con la Fidapa di Leonforte e con altre associazioni, come la stessa Pro Loco di Leonforte, di cui è stata segretaria.

Il tutto, ovviamente, è stato possibile solo grazie alla disponibilità della dirigente scolastica, Lucia Squatrito.