di Francesca Maria Germanà

ENNA – Due sono i momenti che a seguito della decisione dello smembramento dell’IIS A. Lincoln di Enna, hanno un posto fisso nei miei pensieri. Sono due momenti recenti: uno porta la data del 31 agosto 2023, giorno in cui il dirigente scolastico Angelo Di Dio ha salutato il corpo docente e non docente, per andare in pensione, e l’altro la data dell’1 settembre 2023, giorno in cui la nuova dirigente scolastica Maria Concetta Messina si è presentata a tutto il personale del Lincoln. In entrambi i momenti una è stata, invece, la parola scelta, rispettivamente per ringraziare il dirigente che andava via e per accogliere la nuova dirigente: famiglia.

In questa parola sono racchiusi gli sforzi effettuati, le difficoltà vissute, i problemi affrontati e risolti nei dieci anni di presidenza Di Dio, che hanno avuto come risultato un istituto in cui sono chiare le differenze tra i vari indirizzi, ma è altresì chiara un’identità unica, rispettosa delle peculiarità, del carattere, della personalità di ogni elemento della famiglia Lincoln. Questa è la realtà consegnata alla Dirigente Maria Concetta Messina e, nel presentargliela, il vicepreside Giovanni Zodda, ha usato la metafora di famiglia allargata. Basta soffermarsi su questa metafora, liberare le associazioni che si dipanano nella nostra mente e aver chiaro il percorso effettuato e l’equilibrio conquistato: litigi, chiarimenti, rabbia, risentimenti, diffidenza, apertura, confronto, scambio, condivisione, collaborazione, armonia…

La famiglia allargata si è inoltre conquistata la non facile fiducia di chi l’ha osservata dall’esterno, giudicandola prima, imparando a conoscerla poi, e a credere nelle sue capacità e competenze. Ora è come se qualcuno prendendo la foto di gruppo di questa famiglia, decidesse di formare degli insiemi dettati dal colore degli occhi, dei capelli oppure dall’età o dal sesso. Magari dall’esterno i gruppi appariranno più ordinati, più omogenei, più attraenti, e sicuramente qualcuno apprezzerà questa schematizzazione, perché l’omologazione annulla la ricerca dell’individualità e il lavoro è già fatto! Certo, se si trattasse di montare dei mobili, questo modus operandi sarebbe perfetto: i bulloni da una parte, poi l’insieme delle mensole più corte, poi quelle più lunghe e così via… Invece si tratta di gruppi di persone che hanno imparato a vivere insieme, a preoccuparsi per poi prendersene cura, secondo il motto di Don Milani, di cui quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla morte, delle differenze, delle disuguaglianze,  scavando nelle pieghe recondite di ogni individuo, facendo emergere le intuizioni e le idee per trasformarle in originalità.

La famiglia allargata del Lincoln vuole continuare a contemplare la foto di gruppo variegata, colorata, unica, dove ognuno è diverso, diverso come due gocce d’acqua, come scriveva Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, della quale in questi giorni viene celebrato il centenario dalla nascita. La famiglia Lincoln non manifesta alcun segno di incrinatura, al contrario, i momenti difficili l’hanno resa più solida e forte ed è fiera di mostrare a tutti la sua foto di gruppo in cui ogni pixel trasmette amore per la letteratura, l’arte, la filosofia, la storia, le lingue europee e di altri continenti, la natura, la tecnologia, l’economia, la matematica, le scienze, lo sport, l’informatica, il diritto, in sintesi, apertura mentale, apertura al mondo, apertura al futuro!