di Maria Rosa Emma

“Quei passi dietro lei,
e una mano soffocó le sue grida,
e il silenzio
non ascoltò la sua preghiera
e la notte
non coprì la sua vergogna
e il tempo
non lenì il suo dolore”

Pagine molto dolorose, una ragazza abusata da uno sconosciuto trattata come un oggetto, un fiore, un sasso, una formica ma lei non è un oggetto è una giornalista che rientra a casa ignara di essere la vittima prescelta, in seguito alla violenza toccherà il fondo e non sarà facile emergere, vedrà le tenebre e non riuscirà facilmente a rivedere la luce, conoscerà la depressione,il marito non la sosterrà per niente, al contrario.

È importante trattare nei libri Il tema dello stupro per spingere le vittime a parlarne, a denunciare, molte non lo fanno per pudore, paura, sensi di colpa, timore di non essere credute. La scrittrice è un’avvocata e si evince dalle sue pagine: “l’avvocato cercó di spiegarle con frasi smozzicate: ” È la legge sa, per fortuna sta per essere modificata ma per adesso i giudici applicano la legge, è un reato contro l’onore, il codice Rocco”. Continuava a non capire: là quella sera veniva calpestato non il suo corpo, la sua anima, la sua volontà,  la sua libertà, ma l’onore di suo marito. Era la legge”. Il rimborso spese toccava al marito perché era stato violato l’onore del coniuge . Oltre il danno la beffa alla povera donna.

Anna Vasquez è scrittrice e poetessa, infatti quest’opera è una poesia dentro la prosa. L’autrice  descrive macigni come lo stupro con la grazia di una farfalla che danza, non cade mai nella volgarità. La copertina di questo libro è meravigliosa  c’è il volto di una ragazza diviso a metà e le fenditure sono ricoperte con l’oro, richiama una tecnica giapponese, infatti è loro consuetudine quanto si rompe un oggetto di valore valorizzare le crepe riempendo le fenditure con dell’oro così diventa più prezioso,  si chiama kintsugi questa tecnica. Quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bella. Se applicassimo questo pensiero all’anima, all’uomo, potremmo dire che le sofferenze accrescono la sua bellezza, il suo valore “L’arte di Kentucky valorizzare le proprie ferite”.

Questo libro è incantevole dall’inizio alla fine, l’unico problema è arrivare all’ultima pagina e sentirne già la nostalgia.

Questa scrittrice non delude mai.