ENNA – Ennesimo successo in campo letterario per Mario Antonio Filippo Pio Pagaria. Lo scrittore, poeta e giornalista ennese ha conseguito a Pisa, con la poesia “Stagioni” , nella sezione poesia inedita del Premio Internazionale di Arte Letteraria “Il canto di Dafne”, dedicato al no alla violenza sulla donna, la menzione di onore.

Il Premio è molto conosciuto in Italia e all’estero e vede tra i giurati la presidente, dottoressa Marina Pratici, già candidata al premio Nobel per la letteratura, noto critico letterario a livello internazionale, la presidente di Giuria, il magistrato Jacqueline Monica Magi, nota per essere stata una dei promotori della legge sul “codice rosso “ a tutela delle donne maltrattate, il presidente onorario, ambasciatore e console, il dottor Bruno Scarpini, la presidente internazionale Patrice Avella , la madrina Lily Baylon, il presidente onorario Hafez Haidar, già candidato al premio Nobel per la pace, che ha firmato l’introduzione del volume di Pagaria dal titolo “Addio amore” edito da Aletti. E ancora la impeccabile responsabile di segreteria dottoressa Gaia Greco e quella della direzione artistica dottoressa Rita Innocenti.

Pagaria, molto schivo ma nello stesso tempo essenziale, nel ricevere il premio da Marina Pratici e da Lily Bailon , ha dichiarato: “Non sono un oratore e odio la retorica, ma mi piace scrivere. Ringrazio tutti voi di vero cuore”. Il poeta ha poi dichiarato in separata sede: “Avere un riconoscimento in un premio così importante mi riempie il cuore di gioia. Il mio pensiero va subito alle centinaia di Giulia Cecchettin che, magari non hanno il coraggio di denunciare i loro carnefici. Si rende necessario che lo Stato legiferi ulteriormente a tutela di quelle tante, troppe, donne, che subiscono maltrattamenti e che disperate, a volte, si buttano nelle mani di chi non fa il loro interesse ma spilla loro soltanto denaro e strumentalizza il loro dolore cercando notorietà. Lo Stato deve prevedere lo stanziamento di fondi per tutte le donne che subiscono maltrattamenti, affinché possano fruire sia di programmi di protezione, sia di tutele legali di un certo livello, nonché di supporto psicologico. Quanto anzidetto, ovviamente, a titolo assolutamente gratuito”.