di Adelina Cavaleri

TROINA – È iniziato dall’Istituto omnicomprensivo “Don Bosco – E. Majorana” di Troina, il tour formativo presso gli Istituti Alberghieri, con l’intervento degli Chef. Intitolato “il mondo formativo in cucina”, prevede la formazione e conseguente scelta del percorso di studi da parte dei ragazzi che frequentano gli istituti alberghieri. Insieme con i rappresentanti delle associazioni di Cuochi ennesi, della FIC (Federazione nazionale cuochi) e l’Unione regionale cuochi siciliani, ha come obiettivo quello di aiutare i ragazzi che quest’anno dovranno scegliere il percorso formativo più adatto alle loro ambizioni. Nello specifico gli chef aiutano i ragazzi a comprendere quello che è il mondo della ristorazione, oltre i laboratori scolastici. Aiutandoli ad entrare in piena coscienza in quello che sarà non più solo la formazione che conoscono attraverso i laboratori, ma anche sul campo.

E’ proprio attraverso il racconto delle esperienze degli Chef che questa formazione può chiarire i ragazzi a capire meglio la scelta che dovranno e vorranno fare. I professori Alessio di Pasqua (consigliere provinciale) e Massimiliano Giordano (tesoriere), già docenti presso l’istituto, hanno spiegato come la scuola sia un luogo puramente formativo, dove si pongono certamente le basi per la buona ristorazione. Sul campo poi, bisogna mettere in pratica quello che si è appreso durante il percorso di studi, e bisogna avere consapevolezza che al difuori del complesso scolastico tutto cambia.

A Troina, per l’occasione, erano presenti il delegato regionale dei cuochi siciliani chef Carmelo Giunta che nel suo intervento ha ricordato, a tratti con parole dure ma estremamente veritiere, quanto sia bello e al tempo stesso difficile il mestiere dello chef. Raccontando la propria esperienza e i sacrifici fatti dice: “la disponibilità al sacrificio è l’anima di questo lavoro. Nessuna raccomandazione, ma si va avanti per meritocrazia e voglia di migliorarsi”. E continua, dicendo: “il mestiere dello chef è un lavoro competitivo, duro ma che va svolto in squadra, senza la quale non si porterebbero a casa ottimi risultati”. A seguire l’intervento dei vicepresidenti provinciali degli chef. Hermes Picone, che nel raccontare ai ragazzi la sua esperienza dice loro: “il nostro lavoro porta via tanto tempo, bisogna sacrificarsi tanto, ma si hanno altrettante soddisfazioni, è un lavoro di abnegazione”. Consiglia ai ragazzi di scegliere bene il percorso da seguire, perché i risultati arriveranno solo dopo molti anni di studio e tanti sacrifici.

Filippo Realfonte raccontandosi, e raccontando la propria esperienza dice: “Questo lavoro deve uscire dal cuore, deve essere una parte di voi, e l’amore che ci mettete è il sole che porterete in cucina”; “la scuola è formativa, ma fuori, nelle cucine con gli chef deve anche prevalere il rispetto dei ruoli che vi sono, lo chef capisce se ha difronte una ragazzo che vuole migliorarsi, e farà di tutto per aiutarlo”. L’incontro si è concluso lanciando il messaggio che la scuola è un luogo di formazione che può dare le basi, che si perfezioneranno durante tutto il percorso formativo. Ma è col tempo, lo studio continuo, la pratica costante con personale competente e qualificato che si otterranno i risultati a cui si ambisce.