ENNA – “Apprendiamo con preoccupazione che l’incontro del 9 febbraio scorso, promosso dal Dirigente dell’Ambito territoriale Caltanissetta/Enna per discutere col personale docente dei due territori di orientamento scolastico, si è trasformato in una reprimenda nei confronti del personale della scuola media che, secondo l’Amministrazione, non ha indirizzato gli alunni delle terze classi verso gli istituti che hanno adottato le sperimentazioni del ministro Valditara in ordine ai percorsi  quadriennali degli istituti tecnici e professionali nonché del cosiddetto Liceo Made in Italy”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Giuseppe Miccichè, segretario generale Flc Cgil di Enna e Diego Stagno, suo omologo di Caltanissetta.

“Senza voler mettere in discussione le legittime prerogative dell’Amministrazione, riteniamo doveroso rilevare che il compito dei docenti nella fase dell’orientamento non è certo quello di influenzare le scelte dei giovani nel prosieguo degli studi, ma di consentire loro, con l’aiuto anche delle loro famiglie, di effettuare scelte consapevoli. Comprendiamo che l’organizzazione gerarchica del ministero impone all’amministrazione periferica di essere ossequiosi delle direttive che vengono impartite dall’alto, ma di certo chi opera direttamente con gli alunni deve essere altrettanto rispettoso della libertà di scelta senza condizionamenti ideologici”.

“I genitori degli alunni che l’anno prossimo dovranno iscrivere i figli alle superiori, così come quei collegi dei docenti che hanno bocciato le nefaste sperimentazioni, hanno compreso appieno che i percorsi quadriennali, così come il Liceo del made in Italy, rappresentano il ritorno alla  scuola dell’avviamento al lavoro, scuole di serie “B” rivolte ai soggetti sociali più deboli; strutturati per ridurre le capacità critiche dei giovani e per piegare la scuola alle esigenze aziendali”.

“Riteniamo che la scuola della Costituzione debba continuare ad avere il compito di formare cittadini consapevoli, in grado di leggere criticamente la realtà e alle imprese il compito di attivare i processi formativi quando assumono i lavoratori caricandosene gli oneri. C’è un tempo per studiare, per imparare a ragionare attraverso astrazioni e un tempo per lavorare”.