Il 18 febbraio 2024, presso lo stadio “Gen. Gaeta” di Enna, durante una partita di calcio del campionato dilettantistico regionale, a seguito di decisioni arbitrali contestate si sono verificati episodi di protesta e di intemperanze da parte della tifoseria ospite. Alcuni ultras si sono avvicinati alla recinzione che delimita gli spalti dal rettangolo di gioco ed hanno tentato in più occasioni di introdursi all’interno del campo aggrappandosi alla rete, tentando di sfondare il cancello di sicurezza.
Gli accertamenti esperiti da parte di personale della locale DIGOS hanno permesso di identificare un tifoso della squadra ospite resosi responsabile di tali condotte pregiudizievoli per l’ordine pubblico.
Considerati i gravi disordini provocati ed il conseguente pericolo per l’ordine e la sicurezza, al fine di prevenire il rischio di reiterazione di ulteriori episodi di violenza in occasione di altre manifestazioni sportive, il Questore di Enna ha esercitato i poteri “di prevenzione” che la legge gli attribuisce quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza e, tramite la dipendente Divisione Anticrimine, ha emesso un provvedimento di DASPO nei confronti del tifoso identificato, con divieto di accedere a tutti i luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive, in tutti gli stadi o altri impianti sportivi in occasione di eventi calcistici di qualsiasi società sportiva e di qualsiasi livello agonistico, nell’ambito di qualsiasi competizione organizzate dalla F.I.F.A., dalla U.E.F.A, dalla F.I.G.C., dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B, dalla Lega Pro e dalla Lega Nazionale Dilettanti e nell’ambito di tutte le attività prevista dalle Federazioni sportive e dagli enti e/o organizzazioni riconosciute dal C.O.N.I..
Tale misura, della durata di due anni due e sei mesi, è corroborata dall’ulteriore prescrizione, già convalidata dalla locale A.G., di comparire personalmente, durante tutti gli incontri calcistici sia “in casa” che “in trasferta”, presso l’Ufficio o Comando di Polizia competente in relazione al luogo di residenza.
Il provvedimento notificato si somma alla inflizione di un’ammenda, da parte della Giustizia sportiva, alla società per i fatti accaduti.
Continua la linea ferma e decisa da parte delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza e della Polizia di Stato per prevenire e colpire con la dovuta e necessaria severità azioni e comportamenti che nulla hanno a che vedere con lo svolgimento di una sana e regolare competizione sportiva.