di Michela Cavaleri
Gangi – Nella domenica del 17 marzo a Gangi (Pa) si è svolta una manifestazione pacifica, del comitato degli allevatori e agricoltori del posto, al quale si è unito il comitato spontaneo di Petralia.
“I lavoratori delle nostre terre che ci mettono la faccia per tutelare la salute e i diritti di tutti i cittadini – affermano gli agricoltori – per difendersi e difenderci dalle folli regole dell’Unione Europea: la farina di grilli o il grano pieno di tantissimi veleni come il glifosato, e tutte quelle materie prime alimentari che ogni giorno entrano nel nostro paese. Importati dall’Estero e che arrivano dritti sulle nostre tavole sotto forma di pasta, pane ecc.. Sono prodotte con materie prime che infrangono tutte le regole imposte a noi, da chi dovrebbe tutelare la coltivazione di alimenti che ormai sono solo un veleno per la nostra salute ma soprattutto per la salute dei nostri figli. Qui si sta parlando del futuro di tutti noi, con l’aumento dei prezzi che è palese e sotto gli occhi di tutti. Sfruttano il lavoro di chi quelle terre le coltiva”
Il nostro governo è complice dell’Ue che ci sta massacrando, con regole folli che hanno messo in ginocchio tutti i settori, portando di fatto al lento fallimento di molte aziende. Infatti le altre, che ancora resistono a questo scempio fatto da regole folli, lo fanno a singhiozzo. In questo modo si distrugge il lavoro di chi ogni giorno si spacca la schiena per dare il meglio a tutti noi. Tutti dobbiamo unirci in cerchio attorno agli agricoltori.
Il sindaco Giuseppe Ferrarello sarà al fianco degli agricoltori e non li lascerà soli. Inoltre domani, martedì 20 marzo, si riuniranno a Palermo i comitati della Sicilia: la protesta si muoverà da piazza Marino fino a piazza Indipendenza: direttamente a Palazzo d’Orléans.
Per questa ragione, la ritengono l’unica via percorribile per un futuro sicuro lontano da questo, che definiscono un “piano criminale che si sta palesando sotto i nostri occhi e che vuole distruggere l’agricoltura, l’allevamento, la pesca ecc“.
“Vorrebbero costringerci a nutrirci di farine di grilli, cibi artificiali prodotti dalle multinazionali, imporre una “transizione” devastante e inumana. Dovremmo capire che questa non è una protesta qualsiasi, questa è forse l’ultima chance che abbiamo per difendere tutta la filiera agroalimentare italiana – proseguono -. È giunto il momento che i popoli rivendichino con coraggio e fermezza i loro diritti naturali, e inalienabili che sono messi in pericolo dal colpo di stato globale che si sta attuando. Siamo tutti chiamati in causa, dobbiamo ricordare e prendere esempio dai nostri nonni, diventare i nuovi partigiani 2.0 che partendo dalla nostra costituzione “italiana” proteggono l’unica risorsa naturale per vivere in questo pianeta. La terra!”.
“La protesta degli agricoltori è un disagio dettato non solo dalle singole misure o gli ultimi assurdi divieti imposti dalla Transizione Green, c’è tutta la Politica Agricola Comune (PAC) che da decenni cerca di costringere gli agricoltori europei ad abbandonare i loro campi, e la loro produzione, per metterci nelle mani delle multinazionali del cibo. Per questa ragione, questa protesta è il grido contro un’Unione Europea totalmente asservita agli interessi della finanza internazionale e delle multinazionali, che di fatto distruggono il lavoro e le piccole imprese, bisogna che i nostri politici smettano di sostenere queste regole assurde che ci stanno imponendo dall’Europa, sono folli regole che porteranno al collasso non solo delle attività agricole ma la vita stessa. Ognuno di noi tutti e chiamato in causa per affermare con voce alta da che parte stare. SIMU A TERRA DU SULI, e viviamo grazie alla nostra amata terra, gridiamolo ad alta voce”.