di Adelina Cavaleri

Nicosia – Saranno visibili sino al 24 marzo i “Presepi di Pasqua”, una rappresentazione alternativa ai classici presepi. Questi hanno però un valore aggiunto. Oltre a essere creati interamente con materiali di riciclo, sono stati realizzati dai ragazzi della cooperativa sociale “Solidarietà Erbitese”, coordinata dalla dottoressa Barbara Lo Votrico. Con la collaborazione degli operatori che hanno aiutato i ragazzi in questa singolare rappresentazione, sono stati creati dei piccoli tesori. Rappresentano la passione di Gesù.

“Siamo giunti alla terza edizione di questo presepe pasquale. Tutto questo è stato possibile grazie ai progetti PAL (piano attuazione locale) in collaborazione con l’Asp di Enna.
È un modo nuovo di intendere il presepe; realizzato interamente a mano dai ragazzi che ogni pomeriggio frequentano il centro diurno, con l’aiuto degli operatori e la professionalità trasmessa dal maestro Salvatore Tamburello”, affermano gli allestitori.

Per la realizzazione sono stati usati materiali di riciclo e personaggi in terracotta. “Quest’anno – spiegano ancora – abbiamo voluto rappresentare la vita, i miracoli e la passione del Cristo”.

Le scende in ordine rappresentano:

  • La natività: per noi è fondamentale perché è da qui che tutto parte ed ha inizio.
  • Gesù nel tempio: qui vengono rappresentate rispettivamente due scene, la prima è Gesù ancora bambino che inizia a predicare la parola del padre mentre i genitori lo cercano. La seconda quando i fedeli portano i doni al tempo in segno di sacrificio (agnelli, conigli, ecc. ) ma Gesù uscendo dal tempio trova un vero e proprio mercato, gente che vende di ogni e così adirato rompe tutto.
  • Le nozze di Cana: la famiglia di Gesù viene invitata alle nozze a Cana che è un paese della Galilea e ad un certo punto della festa il vino è terminato e Maria chiede a Gesù di fare qualcosa, così quest’ultimo “ordina” di riempire tutte le giare e i recipienti di acqua fino all’orlo, una volta fatto tutta l’acqua venne tramutata in vino.
  • Gesù guarisce gli ammalati e resuscita Lazzaro: qui Gesù con un suo miracolo guarisce tutti coloro che affetti da qualsiasi malattia lo pregano e resuscitata Lazzaro che esce dal sepolcro.
  • Il tradimento di Giuda: in questa scena si vede Giuda che bacia Gesù tradendolo e consegnandolo così ai soldati. Abbiamo voluto rappresentare anche il pescatore con un fiume pieno d’acqua perché quest’ultima è il simbolo per eccellenza della vita, della rinascita e della purificazione.
  • Gesù condannato e flagellato a morte: qui vengono rappresentate due scene, nella scena in basso si vede la flagellazione di Gesù legato ad una corda. Mentre nella scena in altro troviamo Ponzio Pilato che costretto a decidere quale sarebbe stata la sorte di Gesù, pronuncia la famosa fase “Me ne lavo le mani” e così fa decidere al popolo se condannare Gesù o Barabba e il popolo sceglierà la condanna di Gesù a morte.
  • Giuda pentito del tradimento che ha fatto a Gesù si pente ed arrivata a fare il gesto estremo di impiccarsi.
  • Gesù è aiutato da Simone di Cirene, detto il cireneo. Gesù inizia la salita con la croce sulle spalle verso il monte Golgota e preso dalla stanchezza cade con la croce e viene aiutato dal Cireneo a rialzarsi.
  • Gesù è inchiodato alla croce; in questa ultima scena del presepe si vede Gesù che viene inchiodato alla croce.”>> questo è quanto dichiarano gli operatori del centro.

Un lavoro che ha impegnato i ragazzi, nella ricerca dei materiali e nella minuziosa realizzazione delle scene che, appunto riprendono le principali parti della passione di Cristo, con un’attenzione ai dettagli degna di grandi artisti. Il supporto degli operatori è stato fondamentale, che in cooperazione hanno dato vita a questa bellissima e atipica mostra.

I presepi saranno visitabili, fino al 24 marzo.