di Martina Bascetta

ENNA – Siccità da record in Sicilia. Le ormai quasi assenti precipitazioni lasciano presagire una situazione idrica sempre più complicata. In tale prospettiva, la regione siciliana ha cominciato a vagliare misure di razionamento delle risorse, concretatesi nell’ordinanza commissariale n.1 del 4 aprile 2024 sulle azioni e buone pratiche (Vademecum) finalizzate al risparmio idrico potabile e alla riduzione dei consumi.

Al proposito, il presidente dell’Ati Enna, e sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata, con una comunicazione sul suo canale social, si rivolge direttamente ai cittadini: “Siamo di fronte ad una situazione di emergenza estesa su tutto il territorio siciliano; a seguito di comunicazione della competente autorità di bacino, i sindaci saranno tenuti ad emanare le ordinanze contingibili ed urgenti per l’utilizzo moderato dell’acqua potabile. È già stata disposta una riduzione dell’erogazione da parte dei maggiori enti distributori d’acqua sull’ isola a motivo di una carenza idrica senza precedenti. Pertanto, tutti siamo chiamati a fare la nostra parte”.

Il vademecum mette nero su bianco 24 regole o buone pratiche finalizzate ad evitare l’utilizzo scorretto dell’acqua ed il relativo spreco. Tra queste, l’invito a razionalizzare l’uso dell’acqua corrente, limitandone il ricorso nelle quotidiane operazioni di cucina, bagno e cura degli ambienti esterni. Probabilmente, le azioni suggerite non implicheranno cambiamenti importanti nella  routine di molti, considerato che il costo elevato dell’’acqua ha già indotto i più ad un utilizzo maggiormente parsimonioso della risorsa. All’allarme siccità si accompagna, inoltre, il pericolo di incendi che, da tempo, devastano senza requie quel che resta dei boschi della città dei mosaici, un tempo considerata polmone verde di Sicilia.

Il sindaco Cammarata, sul punto, commenta con un invito ai privati cittadini a collaborare nella pulizia dei loro terreni già prima del 15 maggio, data da cui decorre l’obbligo di pulizia per questi ultimi, proprio a motivo della siccità in atto, delle elevate temperature e, pertanto, al fine di scongiurare il rischio incendiario.