ENNA – “Il Governo Meloni ha abolito l’esenzione Irpef per il settore agricolo. Ha disposto che la rendita catastale dei terreni tornasse ad essere imponibile. Ha cancellato l’esenzione contributiva di due anni per diecimila giovani imprenditori agricoli di età inferiore ai 40 anni”. Sono alcune delle accuse sull’agricoltura della parlamentare del PD Maria Stefania Marino, che ne ha parlato nel corso del convegno su “Agricoltura, motore di economia e transizione ecologica”, che si è svolto all’Hotel Garden di Pergusa.
“Il Governo, ancora, ha posto l’obbligo in capo all’agricoltore di pagarsi un’assicurazione contro gli eventi catastrofici, riducendo dal 70 al 40% la percentuale di copertura garantita dallo Stato e rendendo tale garanzia, nei fatti, impraticabile per i costi esorbitanti della sottoscrizione delle polizze – ha aggiunto – e ha escluso il credito d’imposta per i carburanti e per le imprese agricole e agroalimentari che vogliono realizzare investimenti per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico; in merito, più volte i Gruppi del PD hanno avanzato in parlamento specifiche richieste di ripristino delle predette misure”.
Per l’esponente dell’opposizione, tali scelte si sarebbero concretizzate in circa 310 milioni di euro di nuovi costi per le imprese agricole. “Spese che vanno ad aggiungersi ai maggiori oneri per le assicurazioni, per le bollette dell’energia, per il costo del denaro che, per effetto dell’aumento dei tassi di interesse, ha reso di fatto impraticabile il ricorso al credito per nuovi investimenti necessari a ripristinare impianti e attrezzature devastate dalle calamità naturali, da agenti patogeni e da insetti che hanno messo in ginocchio interi settori, soprattutto quelli frutticoli”.
“Ecco – ha aggiunto – perché abbiamo detto e stigmatizzato il fatto che il Governo ha messo le mani nelle tasche degli agricoltori. Tutte queste misure, in aggiunta alla crisi della siccità e del caro energia, hanno portato rincari insostenibili per il comparto agricolo, che è veramente in ginocchio”.
La Marino ha ricordato di essere in Commissione Agricoltura dall’inizio della legislatura. “E in questo anno e mezzo ho capito che gli agricoltori, per competenza e attività, possono essere i protagonisti attivi e principali nella messa appunto di un nuovo sistema, di un nuovo modello di sviluppo improntato alla qualità, alla sostenibilità e alla giustizia sociale – ha concluso -. Siete voi i veri custodi dell’ambiente a difesa del territorio, siete voi i veri tutori delle biodiversità. La riduzione delle emissioni inquinanti e la produzione del cibo di qualità dipendono dal vostro saper mettere in campo tutte le azioni previste. Sono fermamente convinta che sostenere l’agricoltura nel processo di transizione, come per altri settori produttivi del Paese, è una indiscutibile necessità ed una priorità per il paese. Non ci si può ostinare a rimanere ciechi o, peggio ancora, a far finta di esserlo. Ne ci si può girare dall’altra parte”.