In onore dei 100 anni del nostro concittadino il signor Prospero Bellone abbiamo pensato di realizzare un’intervista per conoscere la sua vita.

Da giovane era un ottimo studente tanto da prendere la maturità classica per poi iscriversi alla facoltà di legge; sfortunatamente non riuscì mai a completare gli studi a causa della malattia del padre, infatti dopo due anni dovette abbandonarli perché, essendo il primogenito, doveva dedicarsi all’attività di famiglia.

Lui era un uomo dalla mentalità diversa rispetto alle persone della sua epoca, infatti le donne della sua famiglia avevano molta più libertà rispetto alle altre donne che hanno vissuto in quel periodo ed erano molto emancipate. Ci ha raccontato com’era la società ai suoi tempi e della fame che soffrivano nel dopoguerra gli abitanti del nostro paese. Per sapere come ha trascorso la sua vita lo abbiamo incontrato e abbiamo parlato con lui ponendogli varie domande;

Signor. Bellone, com’era Catenanuova ai tempi della guerra?

“Ero un giovane militare e, visto che avevo studiato, lavoravo negli uffici e proprio per questo non ho mai preso parte alla guerra al fronte. Ricordo che ogni volta che venivamo bombardati, la prima cosa che facevamo era nasconderci sotto il letto, poi scappavamo in campagna. A Catenanuova, in particolare, vi erano i due schieramenti principali: gli americani su monte Scalpello e i tedeschi sul monte S. Maria. La popolazione catenanuovese si sfamava mangiando bucce di patate e fichi d’india. Ho aiutato economicamente molte persone che, a modo loro, poi mi sono state riconoscenti. La guerra mi ha particolarmente segnato perché l’ho vissuta da vicino”.

 

Quali erano i suoi hobby?

“Amavo cucinare, la mia specialità era l’agnello. Avevo una mia particolare “tecnica”, tant’è che molte volte venivano a mangiare nella mia campagna, molte persone importanti del paese e anche di fuori. Altra mia specialità era la frittata di patate. Adoravo leggere, a Catenanuova molti pensavano che leggessi il giornale solo per finta (data l’età), quando in realtà era una delle mie più grandi passioni, ho dedicato molto tempo alla lettura, non solo del giornale ma anche di romanzi, soprattutto dopo i 57 anni quando sono andato in pensione. Ma la mia più grande passione è sempre stata la politica. Da giovane facevo parte del partito Social Democratico sotto la guida di Saragat; sono andato a Roma per rappresentare il sindaco Salvatore Salerno e mi volevano assumere nella segreteria di Palermo, ma non ho mai accettato perché mio padre non era in grado di gestire da solo l’azienda di famiglia”.

Quali consigli può dare a noi giovani?

“Siate sempre ottimisti, infatti il mio obiettivo è sempre stato arrivare all’età di 100 anni e ci sono riuscito non solo grazie al mio ottimismo, ma anche grazie a una buona alimentazione; infatti la mia passione per la cucina mi ha permesso di mantenermi in forma, al contrario di molti giovani d’oggi che si accontentano di comprare cibi già pronti. Io penso che la donna debba essere indipendente dal marito perciò deve avere un lavoro proprio, già da giovane credevo molto nel potenziale delle donne, infatti, prevedevo che nel futuro si sarebbero distinte nella società e anche nella vita familiare. Spesso capita che la donna non possa allontanarsi dalla famiglia anche se viene maltrattata dal marito perché non ha autonomia e indipendenza economica, è importante per la donna studiare e lavorare perché così potrà essere più libera di prendere decisioni che riguardano il proprio futuro”.

 

Secondo lei come è cambiata la società di Catenanuova?

“Naturalmente è cambiata tanto, soprattutto perché a Catenanuova, ma in generale in Italia, non è facile trovare lavoro e avviene la così detta “fuga di cervelli”, visto che molti giovani sono costretti a cercare lavoro all’estero”.

 

Intervistare il signor Bellone per noi è stata un’esperienza arricchente, perché ci ha consentito di parlare con una persona che, essendo nata nel 1923, ha vissuto la guerra e ha fatto tantissime esperienze nella sua lunga vita. È stato anche edificante conoscere un nuovo punto di vista: quello di una persona anziana con idee modernissime, soprattutto sulla donna e sulla sua autonomia. Divertente anche il suo aneddoto sul modo di vestire dei giovani: mentre ai suoi tempi si stava attenti a indossare i pantaloni perfettamente stirati con la riga centrale, adesso invece è di moda uscire con i pantaloni strappati.

Ringraziamo la famiglia del signor Bellone per la disponibilità e accoglienza, un ringraziamento particolare al nipote Salvatore Bellone che ci ha aiutati nella comunicazione con l’anziano zio.

Squadriglia Panda Catenanuova 1: Martina Passalacqua, Nicole Grasso, Loreta Privitera, Giorgia Daidone, Vittoria Castiglione, Daria Leanza, Dalia Bellone

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Quando Martina Passalacqua, capo squadriglia delle Panda, mi ha contattata per chiedermi se ero disposta a fare loro da maestra di specialità, ho accettato subito senza neanche pensarci. “Si tratterebbe di fare due incontri, massimo tre – sottolineava Martina – dove lei ci spiega tutto quello che bisogna sapere del giornalismo e di come si scrive un articolo di giornale, che ci servirà per riuscire a portare a termine la nostra impresa. Essa consiste appunto nella redazione di un articolo di giornale, nello specifico un’intervista a un signore centenario su vari aspetti della sua vita passata”. L’idea di parlare di giornalismo alle giovani scout mi piaceva, anche se il limite dei pochi incontri mi dava da pensare e mi sono chiesta: “Come si può trasmettere in tre o quattro incontri quello che ancora neanche tu, forse, in tanti anni hai interiorizzato? Va bene lo stesso, mi butto e comu finisci si cunta!”

Effettivamente mi sono ricreduta subito, dal primo incontro ho capito che le ragazze erano motivate, preparate, avevano voglia di sapere e di impegnarsi. Hanno ascoltato con attenzione i miei suggerimenti, si sono organizzate per l’intervista dividendosi i compiti, predisponendo le domande e l’hanno condotta in maniera egregia, insistendo sulle domande a cui tenevano di più e adeguandosi alla piega del discorso.

Da parte mia ho imparato a non dare nulla per scontato e che le persone, soprattutto le più giovani, se hanno un obiettivo fanno di tutto per raggiungerlo superando anche le barriere del tempo.

Che dire di più, se non lasciarvi alla lettura dell’intervista al centenario catenanuovese Prospero Bellone, firmata dalla Squadriglia Panda e concludere questa mia riflessione con le parole del grande filosofo Schopenhauer: “Una briciola di volontà pesa più di un quintale di giudizio e persuasione”.

Teresa Saccullo