di Martina Bascetta

PIAZZA ARMERINA – La sezione UCIIM di Piazza Armerina ha celebrato l‘ottantesimo anniversario della fondazione dell’UCIIM nazionale, avvenuta nel 1944 ad opera del professore Gesualdo Nosengo. Per l’occasione la Presidente della sezione piazzese, prof.ssa Marianna La Malfa, ha invitato il professore Serafino Nosengo, nipote del fondatore, per arricchire il racconto della figura pubblica del padre dell’associazione UCIIM con dettagli della sua vita privata.

“Nel corso del convegno nazionale a cui ho partecipato, ho proposto a Serafino Nosengo di voler omaggiare la nostra sezione con il suo racconto e i suoi ricordi di Gesualdo Nosengo” riferisce Marianna La Malfa. L’ospite è stato accolto dal gruppo dei musici di plutia, coinvolti dall’assessore Roberta Orlando, per offrirgli un piccolo assaggio della manifestazione più famosa della nostra città. Nella splendida cornice del museo diocesano, gli intervenuti, tra cui anche rappresentanti UCIIM di altre sezioni territoriali, sono stati accolti dalla portentosa voce lirica di Chiara Sardella, accompagnata al pianoforte dal maestro Gianluca Furnari.

Il prof. Serafino Nosengo, già docente di diritto processuale minorile presso l’Università di Pisa e del Piemonte orientale, ha raccontato le esperienze vissute con lo zio Gesualdo: “Era un uomo che diceva apertamente ciò che pensava ed in cui credeva, chiunque ne fosse l’interlocutore. Il detto “piemontese, sorriso cortese” non valeva per lui, persona sincera che evitava lusinghe e ricompense di sorta, vivendo il Vangelo in ogni momento della giornata come imperativo categorico e modus operandi di ogni azione. Amava molto i nipoti, ma nutriva anche grandi aspettative nei loro confronti”.

Per Nosengo l’insegnamento non era una professione, ma il compito principale della sua vita. Fu il primo insegnante laico a cui fu concesso di insegnare religione in un istituto magistrale di Milano. Si rifugiò in Vaticano negli anni più cruenti del fascismo, poiché le sue idee non destavano particolare simpatia nel regime. Aveva una vocazione religiosa molto forte che lo portò a rinunciare alla politica e al matrimonio, sebbene mai scelse la via del seminario. Nel corso dell’evento, accanto ai dettagli delle vita privata,  è stata ricordata l’importanza della figura pubblica di Gesualdo Nosengo, tra i fautori del “Codice di Camaldoli” che ispirerà i Padri costituenti cattolici nella stesura della Costituzione italiana. Di interesse e pregio gli interventi di Mons. Antonio Scarcione, consulente ecclesiastico della sezione piazzese UCIIM, del prof. Sandro Torrisi, docente di materie letterarie, nonché dall’ing. Chiara Belluomo, coordinatrice della sezione UCIIM giovani.