LEONFORTE – Vent’anni dopo aver portato in scena la commedia brillante “Taxi a due piazze” la Stabile dei Nomadi torna con l’esilarante sequel “Chat a due piazze” di Ray Cooney – grande maestro della comicità – con un cast in parte riconfermato e in parte rinnovato.  Rappresentata al Cinevolution di Leonforte il 19, 20 e 21 aprile, nell’ambito della rassegna teatrale “Lorenzo Di Giunta”, “Chat a due piazze” è stata acclamata dal pubblico con un’ovazione e definita come la commedia della compagnia più bella di sempre. Protagonista ancora una volta il tassista bigamo Mario Rossi che, seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, riesce per anni a vivere nascondendo la verità. Ma la vita ai tempi di internet si rivela più complicata del previsto perché i suoi due figli, una ragazza della prima famiglia e un ragazzo della seconda, si conoscono in chat e decidono di incontrarsi. Mario ha il suo gran da fare per cercare di evitare l’incontro che porterebbe di sicuro a svelare la sua bigamia.

Ma per cercare di salvare la situazione interviene l’amico e inquilino Walter che riceve in casa l’arzillo papà, convinto invece di alloggiare in un hotel di Cesenatico. Un susseguirsi di bugie, imbrogli e complicanze condurrà freneticamente alla verità dal finale inaspettato… o quasi… e dal divertimento assicurato! Chat a due piazze, a differenza delle apparenze, non è un testo superficiale ma di denuncia di vizi e debolezze umane, spunto per creare un meccanismo irresistibile di situazioni paradossali che innescano una macchina di equivoci, compresi quelli sessuali, che contribuiscono a colorire l’intreccio di bugie già ingarbugliato. È un vero e proprio capolavoro dal ritmo sostenuto che, grazie alla sinergia e alla bravura dell’intera compagnia – essenziale il lavoro dietro le quinte – riesce a far sbellicare dalle risate e a catturare l’attenzione fino alla fine. Due ore di puro divertimento. dall’essenziale ingranaggio di scene esilaranti, che hanno dato organicità all’intero spettacolo, merito della bravura di tutti gli attori, magistralmente diretti da Giuseppe Oriti, che ha riadattato il testo introducendo nuovi personaggi.

Il pubblico in sala, avvezzo al teatro, ha molto apprezzato il difficile lavoro di sincronia degli attori nelle battute e nei movimenti e la capacità degli stessi di ignorarsi soprattutto nelle scene in cui sono apparsi sul palcoscenico contemporaneamente. La scenografia, il cui disegno è stato ideato da Benny Ilardo, ripropone appunto in simultanea due ambientazioni contraddistinte da due tipi di arredamento e differenti colori. Una compagnia con trenta anni di esperienza e con una rinnovata linfa vitale giovanile non poteva che mettersi in gioco con un lavoro di qualità.