di Paolo Di Marco
ENNA – Come anticipato Nello Rampulla è stato eletto segretario provinciale della Nuova Democrazia Cristiana. Alla presidenza è stata chiamata Stefania Fazzi. L’elezione è avvenuta per acclamazione considerato che è stata presentata una sola lista. Il congresso, celebrato ad Enna bassa in una delle sale dell’hotel Federico II, è stato molto partecipato. Gli organizzatori hanno parlato di 500 presenze, il conteggio magari è intriso di voluto ottimismo, ma l’ampia sala è stata riempita dall’inizio alla fine. Al tavolo della presidenza i due assessori regionali Albano e Messina, il capogruppo all’Ars Pace, il segretario regionale Cirillo, l’europarlamentare Di Donato e altri dirigenti.
Tutti attorno al leader nazionale Totò Cuffaro. I congressisti, tra lo stupore di qualcuno, su alcuni tavoli hanno trovato i moduli raccolta firme per la presentazione delle liste “Pace, terra e dignità” del giornalista Michele Santoro che sarebbe in difficoltà nella sottoscrizione proprio nel collegio Sicilia Sardegna. “A noi – ha detto Totò Cuffaro richiamando De Gasperi – che siamo tutori della libertà e democrazia vogliono impedire di partecipare alle Europee. Non impediremo quindi al nemico di tutta una vita di partecipare”. Presenti delegazioni di altri partiti Crisafulli e Marino Pd, Lantieri Fi, Comito Mpa, Millia Lega.
I saluti del vicepresidente dell’Ars Luisa Lantieri sono stati interrotti dal lungo applauso della sala che si è anche alzata. “Mi avete fatto emozionare” ha detto la deputata regionale. Il segretario democristiano Stefano Cirillo nel suo intervento ha sottolineato che la Nuova Dc ha finito di essere paziente con gli insulti: “Domani mattina i miei legali si occuperanno di Calenda”. E a Cateno De Luca ha notificato, “le nostre firme non puzzano”, ricordando che i legali sono sempre in movimento. Cirillo gli ha infine lanciato un suggerimento: “Perchè De Luca non s’incatena per non chiudere la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, così noi potremo continuare a portare i bambini del Burundi, o puzzano anche loro?”.
L’assessore Albano non si è nascosta: “Non ci vogliono, non perchè i nostri voti puzzano ma perchè ci temono”. L’europarlamentare Di Donato ha chiarito: “La mia priorità è il programma politico del partito non la mia ricandidatura”. E sempre riguardo le prossime elezioni Europee il capogruppo all’Ars Pace ha fatto una mea culpa: “Il nostro grande errore è stato di non aver raccolto quattro mesi fa le firme per proporre candidature con il nostro simbolo”. E a chi non vuole l’impegno della Nuova Dc Pace ha assicurato: “Alle Europee ci saremo e saremo fondamentali”. Infine Cuffaro ha chiuso il congresso con una domanda “perchè siamo Dc” alla quale ha dato una lunga risposta scandagliando parte della storia democristiana.
Ha ribadito di guardare ad una famiglia ordinata, che Israele eccede nella risposta e va fermata, che la politica è la forma più alta di carità e servizio. E riguardo le Europee ha chiarito: “La partita è ancora aperta, anzi credo che non sia neppure cominciata. Avremo un pallone con cui giocare. Attendiamo il 2 maggio – ha concluso Cuffaro – per capire dove calciare e testimoniare la presenza democristiana”.