di Maria Rosa Emma
Il 9 Maggio 2024 nell’ambito di “Sulla vetta”, la rassegna teatrale del teatro Contoli Di Dio di Calascibetta (EN) è andato in scena “Otello e Desdemona o del femminicidio”.
Un’opera di Shakespeare, interpretata e rivisitata magistralmente da Santi Cicardo, attore e regista dell’opera, con la bravissima Enrica Volponi Spena.
Lodevole interpretazione che ha lasciato il pubblico con il fiato sospeso pur consapevole del triste epilogo.
Durante lo spettacolo un groviglio di sentimenti ed emozioni si affollavano dentro l’animo degli spettatori: rabbia, compassione, tristezza, risentimento, …
Attori molto coinvolgenti, catapultati anima e corpo nella loro tragica parte.
La metafora del filo rosso che lega, che stringe e restringe i confini dimensionali ma anche psicologi, lascia sempre meno spazio all’amore per fare entrare solo rabbia, frustrazione, gelosia, irrazionalità e follìa.
Trama dell’opera originale:
Otello è un generale Moro al comando delle truppe della Repubblica di Venezia. Sposa in gran segreto Desdemona figlia del senatore Brabantio.
A causa delle insinuazioni di Iago, viene sospettata di avere una relazione con Cassio.
Vicenda ispirata alla novella di Giambattista Giraldi Cinzio.
La trama si concentra sui tormenti inferiori e psicologici di un uomo geloso che sfociano in fraintendimenti e incomprensioni tra moglie e marito.
Otello rappresenta l’archetipo della passione amorosa che conduce all’autodistruzione.
Iago prova risentimento nei confronti di Otello perché ha preferito promuovere di grado Cassio.
Iago architetta un piano diabolico per screditare il rivale Cassio agli occhi di Otello, il quale lasciatosi ingannare lo priva del suo grado militare.
Iago, subdolamente, convince Cassio a chiedere a Desdemona d’intercedere con Otello per riavere il grado perduto.
Il perfido Iago insinua nella mente di Otello che sua moglie lo tradisce con Cassio.
Desdemona supplica Otello di reintegrare Cassio.
Iato con l’aiuto dell’inconsapevole moglie Emilia, entra in possesso di un fazzoletto di Desdemona, il primo regalo ricevuto da Otello, quindi per entrambi i coniugi di valore affettivo inestimabile.
Otello, furioso, in preda ad una cieca ed immotivata gelosia, non riesce più a ragionare, accusa la moglie del tradimento con Cassio, la inganna dicendole che il suo amante è morto e che aveva addosso il “fazzoletto” e lei scoppia a piangere. Otello la soffoca nel letto matrimoniale.
Subito dopo Otello scopre la verità e dal dolore si pente di avere ucciso la moglie e si suicida.
Questa tragedia Shakesperiana venne messa in scena per la prima volta nel 1604, quindi ben 420 anni fa, ma è talmente attuale che sembra uno dei tanti femminicidi avvenuti negli ultimi anni.
Narra di un uomo accecato dalla gelosia, vera o fondata non importa, ciò che conta è il sospetto di un tradimento.
Quindi il “suo oggetto” del desiderio forse non è più in suo “possesso”.
Molto uomini dovrebbero capire che la donna non è un oggetto in possesso di qualcuno ma è un soggetto, un essere umano degno di rispetto e amore.
Otello vede ciò che non c’è, solo quello che la sua mente malata crede di vedere, in preda ad una cieca gelosia, la sua vista è annebbiata, non vede più con razionalità,
Otello crede alle volgari chiacchiere di Iago anziché alla moglie.