di Adelina Cavaleri

LEONFORTE – Si è svolto ieri pomeriggio nella libreria Mecenate di Leonforte il convegno sull’Anarchia rapportata ai giorni nostri. L’evento organizzato dall’Università popolare di Leonforte ha avuto come ospite Aldo La Ganga, imprenditore, scrittore, editore e coordinatore del Blog Germinalcontrovoce, che è intervenuto esponendo quello che secondo il suo punto di vista è un modello a cui si può fare riferimento, cioè quello Anarchico. A moderare l’incontro Ignazio Vanadia, insieme a Gabriella Grasso, intervallando con degli intramezzi musicali suonati da un giovanissimo musicista locale, e si è parlato dunque di “Anarchismo oggi” come idea vincente.

Quando si parla di Anarchia si tende a generalizzare, e pensare a tutti quei soggetti, e la cronaca ce ne dà conferma, che utilizzano il simbolo e le ideologie anarchiche, per generare caos, violenza, disordine che sfocia anche nell’illegalità. Nulla di più sbagliato! Infatti, non è così, secondo queste tesi, chi conosce il sistema Anarchico, sa bene che quella dell’estremismo è un concetto appartenente ad alcune frange circoscritte, e soggetti che tendenzialmente avvalorano l’idea sovversiva e insurrezionale, dell’anarchia. Queste interpretazioni fanno confondere, e si allontanano dagli ideali di base per cui nasce l’anarchia.

Principalmente quella Anarchica è un’organizzazione sociale, che distingue il concetto di “proprietà”, cioè a diritto esclusivo del bene/servizio, dal concetto di “possesso” inteso come uso del bene/servizio, quest’ultimo fondato principalmente sulla libertà degli individui sull’autonomia circolare. E di questo e tanto altro ce ne ha parlato Aldo La Ganga, che ha provato a dare una diversa chiave di lettura a quello che generalmente viene inteso come disordine, rappresaglie, sovversione, confusione ecc. un modello a cui guardare anche come riferimento.

Una chiacchierata, dove Aldo La Ganga  ha dimostrato, secondo il suo punto di vista, con esempi e dati alla mano, quanto il modello anarchico funzioni. Basti pensare alla metropolitana di Londra. Partendo dalla sua forma a cerchi concentrici, dimostra come una struttura a carattere circolare, che agisce, con il sistema di collaborazione e mai come modello gerarchico, a vantaggio della cooperazione tra tutti i soggetti, che puntano quindi alla omogeneità e alla qualità del servizio, piuttosto che al carrierismo, riesca a garantire puntualità, coordinazione e collaborazione.

Sistemi apparentemente nascosti, ma che sono la base di grandi organizzazioni e di grandi comunità che hanno scelto e continuano a scegliere il modello libertario come forma di attivismo ed espressione libertaria. Nel corso dei secoli, ci hanno dimostrato che può esistere un modello di comunità, organizzativo, basato appunto sulla circolarità e quindi senza autorità centrali ma con un’organizzazione tale da soddisfare i bisogni di tutti senza però dominare sugli altri. Come nel caso dei curdi in Kurdistan e di zapatisti in Messico, che hanno attuato questo modello che si basa appunto sulla cooperazione.

Tante realtà in cui si riscontra questo sistema, aziende che producono beni e/o servizi che si rifanno al modello di gestione circolare, quando tendenzialmente il capitalismo dei giorni nostri, usa un modello piramidale di carrierismo, e queste aziende scelgono in modo del tutto liberale, di attuare, secondo il loro punto di vista, una “politica” vincente, dove ognuno è parte del sistema, e tutti se ne devono prendere cura e ne hanno la responsabilità per la buona riuscita. Gli esempi riportati da Aldo La Ganga, sono spaziati dal calcio con l’esempio del Barcellona Calcio, e non solo, dove si attua una politica senza scopo di lucro, e dove i soci hanno tutti lo stesso potere decisionale. Alla cooperativa che oggi gestisce un noto marchio di birra nostrana, dove appunto gli operai che l’hanno rilevata, hanno deciso di intraprendere questo modello a gestione comune che stabilisce cooperazione circolare.

Tanti sono stati i riferimenti al modello Anarchico libertario, che con grande sorpresa degli astanti, ha lasciato quel velo di curiosità e consapevolezza che, Anarchia non è sovversione e violenza rivoluzionaria, ma un modello a cui si può fare riferimento per migliorare la condizione delle comunità e non solo, a partire dal singolo individuo.

Una grande lezione di storia e non solo, dove alla base troviamo quello che è, o dovrebbe essere il Confederalismo democratico, sempre secondo il pensiero anarchico e liberale del La Ganga, e cioè un modello che punta al superamento dell’istituzione statale centrale. Un modello che attraverso una divisione amministrativa, tende a dare voce e potere decisionale anche ai cittadini che non sono più parte esterna al sistema, ma diventano parte attiva e decisionale. Quindi il pensiero “democratico” assume un significato ampio e divergente, che dà valore alla comunità anziché al singolo individuo.

Sulla base del pensiero anarchico di universalità Aldo La Ganga, ha voluto testimoniare, come il potere divide, crea odio, gelosie, diseguaglianza e povertà, mentre un modello libertario punta all’uguaglianza e alla libertà della propria esistenza, sia dal punto di vista sociale che economico.