LEONFORTE – “Così è impossibile programmare le stagioni sportive, tra provvedimenti incomprensibili delle amministrazioni, riforme scellerate della Federazione e scuole che non accettano il dialogo”. Ha affidato a una lettera quello che definisce il suo sfogo l’avvocato Giovanni Tommaso Galanti, presidente dimissionario dello Sportland Leonforte di volley.

“Sarebbe stato sicuramente più elegante congedarmi in silenzio, ringraziando tutti ed augurando buon lavoro a chi verrà dopo di me – ha spiegato l’avvocato – ma in silenzio ci sono stato abbastanza in questi anni e non voglio andarmene da ipocrita”. E poi ha raccontato dei provvedimenti delle amministrazioni locali, delle scuole, della stessa Federazione, che con le sue riforme “scellerate” avrebbe “condannato a morte (da più di un decennio in realtà) le piccole Società locali”. E, “per finire in bellezza, i capricci di alcuni atleti, allenatori, dirigenti e genitori”.

“Capite bene che è difficilissimo, se non impossibile, programmare le stagioni sportive in questo clima di assoluta incertezza per quanto riguarda sia le strutture che l’organico che, soprattutto, la disponibilità economica – prosegue -. Ovviamente mi guardo bene dal generalizzare e dal fare di tutta l’erba un fascio: per fortuna ho conosciuto anche persone splendide. Alcuni episodi, però, sono stati così fastidiosi da far passare in secondo piano quanto di bello e di positivo ci sia nello sport ovvero l’affetto e l’impegno dei ragazzi e la felicità nei loro occhi quando i sacrifici fatti vengono ripagati e iniziano ad ottenere i risultati del loro duro lavoro”.

“Se distolgo lo sguardo da questi pochi ricordi felici riesco a vedere solo uscite economiche dal mio conto personale per far fronte alle tante spese di gestione di cui chi non ha mai fatto parte di una società sportiva non è a conoscenza, tanto, forse troppo, tempo sottratto al lavoro e alla famiglia, telefonate in orari incivili per motivi futili (a denotare la mancanza di rispetto per la mia persona o, quantomeno, la mancanza di educazione in generale) e una serie di episodi spiacevoli che possono sembrare banali ma che hanno contribuito a spegnere la passione che mi ha fatto resistere fino ad oggi”.

Alcuni episodi sgradevoli

“Ve ne racconto un paio solo per farvi un’idea: verso la fine di Dicembre 2022, se ricordate, ci siamo ritrovati senza strutture (la Scuola ed il Comune, in una sorta di “scarica barile”, non hanno permesso a nessuna società che ne usufruiva di continuare gli allenamenti nella palestra della Dante Alighieri) e quindi, a ridosso delle vacanze di Natale, ho dovuto presentare la richiesta di concessione della palestra del Liceo Scientifico, struttura provinciale, che per la concessione ha un iter burocratico abbastanza complesso e lungo. Ebbene, questi passaggi hanno comportato la sospensione degli allenamenti per qualche settimana (allenamenti che come ribadito più e più volte sarebbero stati recuperati) ed una mamma ha ben pensato di scrivere sulla chat dei genitori e atleti che “questo succede quando si paga prima”, scambiandomi magari per il gestore di una bancarella del mercato”.

“Ancora, un padre, parlandomi a nome di tutti gli altri genitori, mi ha chiesto di prendere un pulmino per le trasferte delle ragazzine precisando che comunque i genitori erano disponibili a farsi carico della spesa. Per non gravare ulteriormente su di loro, nonostante la loro disponibilità, ho deciso che la società si sarebbe fatta carico di più della metà delle spese e che quindi questo servizio sarebbe costato solo 5 € a ragazzina e vi lascio immaginare quante lamentele ho ricevuto per questa spesa extra (le trasferte sarebbero state massimo sette quindi si parla di non più di 35 € in tutta la stagione per avere un pulmino ad ogni trasferta, come se fossimo abituati a questi servizi..)”.

La conclusione

“Potrei raccontare tanti altri episodi ma mi fermo qui e preferisco non soffermarmi né sul comportamento di alcuni dirigenti o comunque persone vicine alla Società il cui amore per i nostri colori si risveglia a Giugno e si assopisce a Settembre, lasciandomi così da solo per tutta la stagione sportiva, né tantomeno sui rapporti con la Società a cui hanno affidato il Palazzetto comunale, sono già stati oggetto di altri articoli e comunque mi disgusta solo pensare a certi comportamenti illeciti che vanno ben oltre il semplice atteggiamento antisportivo”.

“Ad ogni modo, vogliate perdonare il mio sfogo ma dopo anni di accumulo ne avevo bisogno. Concludo ringraziando quei pochi che in questi anni mi hanno veramente sostenuto e tra tutti mia moglie Francesca, raro esempio di pazienza, e augurando il meglio a chi mi succederà, che possa essere una guida migliore di quanto lo sia stato io”.