“La principale organizzazione mafiosa attiva nel territorio ennese permane cosa nostra, naturale propagazione delle limitrofe espressioni criminali nissene, messinesi e catanesi. Particolarmente incisiva è l’ingerenza di quest’ultima che, approfittando della minore forza dei sodalizi ennesi sottoposti ad azioni di polizia giudiziaria, nel corso degli anni ha messo in opera una progressiva espansione ed operatività”.
Inizia così la parte dedicata alla provincia di Enna della relazione semestrale della Dia depositata in Parlamento.
“Cosa nostra, continuerebbe comunque ad essere articolata in 5 storiche famiglie che agirebbero tra Enna, Barrafranca, Pietraperzia Villarosa e Calascibetta. Alle predette risultano collegati ulteriori gruppi nei territori di: Piazza Armerina, Aidone, Agira, Valguarnera Caropepe, Leonforte, Centuripe, Regalbuto, Troina e Catenanuova”.
Le operazioni e le condanne
“Anche nel periodo in esame sono state eseguite sentenze di condanna ed operazioni di polizia nei confronti di personaggi di spicco che hanno fatto “la storia” in cosa nostra ennese, con l’appoggio di famiglie catanesi. In particolare, il 22 marzo 2023, nell’ambito di una pregressa operazione denominata “Carta bianca”, la Guardia di finanza di Nicosia (EN) ha sottoposto ad una ulteriore misura restrittiva carceraria un soggetto, già in regime carcerario al 41 bis, “ritenuto reggente di cosa nostra per la parte orientale della provincia ennese…segnatamente del nucleo che controllava i territori di Centuripe e Regalbuto”, alle dipendenze della famiglia SANTAPAOLA di Catania”.
“Il 25 maggio 2023 la Suprema Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo nei confronti di un soggetto, boss di Mirabella Imbaccari (CT) messo a capo della famiglia mafiosa ennese dal clan catanese LA ROCCA, storica consorteria di cosa nostra etnea operante nel versante Calatino- Sud Simeto e che avrebbe, negli anni, fatto da “cerniera” di congiunzione tra i clan catanesi e quelli ennesi. Il 5 aprile 2023 la Polizia di Stato di Enna ha tratto in arresto un rappresentante di cosa nostra in territorio di Aidone (EN), responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina ed estorsione in concorso. Da segnalare inoltre che il 17 maggio 2023 è deceduto, presso un ospedale di Milano, ove era ricoverato in stato detentivo, un boss mafioso di Enna”.
Il traffico di droga
“Le attività di contrasto eseguite nel semestre in esame confermano una propensione al traffico di stupefacenti, settore storicamente appannaggio di cosa nostra, nonché all’attività di estorsioni. Il 30 marzo 2023 la Polizia di Stato di Enna, a seguito della sentenza relativa all’operazione “Discovery”, dava esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di tre soggetti responsabili di estorsione, associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina e reati inerenti le armi”.
“Il 15 maggio 2023, nell’ambito dell’operazione “Sacco Matto”, i Carabinieri di Enna hanno eseguito un’ordinanza custodiale nei confronti di 7 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, produzione, detenzione e traffico illecito di stupefacenti, ricettazione e danneggiamento seguito da incendio”.
La piazza di Barrafranca
“L’associazione gestiva un’importante piazza di spaccio in territorio di Barrafranca rifornendo non solo la limitrofa Piazza Armerina ma anche numerosi altri centri della provincia di Enna e di Caltanissetta. L’attività investigativa ha consentito di recuperare armi e sostanze stupefacenti, oltre ad una piantagione di marijuana alle porte di Barrafranca. In considerazione della conformazione orografica del territorio ennese, il comparto agro-pastorale, che risulta unico traino per l’economia della provincia, continua a risultare appetibile anche per soggetti non legati alla criminalità organizzata, che ricorrono a truffe in danno della Comunità Europea, intercettando flussi finanziari al fine di ricevere illecitamente sovvenzioni pubbliche”.
L’operazione Carta bianca
“Al riguardo il 13 marzo 2023, nell’ambito della già citata operazione “Carta bianca”, (eseguita lo scorso semestre nei confronti di 13 soggetti ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, tutti reati aggravati dal metodo mafioso), due soggetti titolari e custodi di alcune aziende agricole sottoposte a sequestro preventivo a seguito della suddetta operazione, si rendevano responsabili della sottrazione e/o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro. Il 16 marzo 2023 la Guardia di Finanza di Enna segnalava una persona per riciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita”.
“Nell’ambito della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti, il 17 gennaio 2023 la DIA ha dato esecuzione ad un decreto di confisca definitiva di beni nei confronti di un imprenditore del settore delle costruzioni e della ristorazione. Il provvedimento ha interessato l’intero capitale sociale e quote di partecipazioni di società, beni immobili e diversi terreni, nonché numerosi rapporti bancari e polizze assicurative. La confisca fa seguito ad un provvedimento di sequestro eseguito nel 2019 su proposta del Direttore della DIA. Sul fronte della prevenzione amministrativa è stata sviluppata una considerevole sinergia istituzionale che ha permesso al Prefetto di Enna di emettere nel primo semestre 2023 n.6 provvedimenti antimafia interdittivi nei confronti nei confronti di società che evidenziavano elementi sintomatici di un condizionamento mafioso. Infine relativamente al pregresso commissariamento del Comune di Barrafranca il 30 maggio 2023, a seguito di elezioni amministrative è stato eletto il nuovo consiglio comunale”.