di Adelina Cavaleri

TROINA – È stato presentato nella Libreria Città Aperta di Concetta Rundo l’ultimo romanzo di Maria Rosa Emma, “La Bambola di Laura”. Un romanzo dal sapore dolce/amaro, dove i protagonisti si troveranno a fare i conti con un presente a tratti velato di mistero, a tratti pieno di dolori che dovranno affrontare col tempo, o si porteranno dietro accettando una sorta di sconfitta interiore.

Un andirivieni di eventi, che tengono il lettore con il fiato sospeso, ponendolo di fronte a degli interrogativi a volte difficili da interpretare, proprio perché tocca le corde dell’animo che spingono inevitabilmente a porsi delle domande fastidiose. Scomode sono le domande che il lettore si pone, in cerca di capire la trama per certi versi scoordinata, e allo stesso tempo scorrevole, di facile interpretazione.
Così come scomodo è il trovarsi difronte a quei temi così attuali e così profondi, da cui spesso ci troviamo ipocritamente a scappare, o a fingere di condividere, perché viviamo in una società che si professa moderna ma che purtroppo ancora oggi a tratti ipocrita e intollerante, che si nasconde dietro il falso buonismo di convenienza.

In questo romanzo, l’autrice tiene il lettore incollato alle parole. Lo scuote, lo interroga, lo emoziona, in cerca di quel finale che lascia sospesi e sorpresi. E ci vuole coraggio, e un amore profondo per la vita e le sue sfumature per arrivare, per accettare quasi una redenzione dal male stesso, e in questo l’autrice ci è riuscita egregiamente. Ne è scaturito di seguito un dibattito tra i presenti, che ha dato modo di confrontarsi su vari temi, quelli appunto toccati da Maria Rosa in questo romanzo, accattivante e introspettivo.
L’autrice ha dialogato con Concetta Rundo, con il giornalista Josè Trovato – che ha anche letto e interpretato alcuni passaggi del libro – e con il pubblico.